L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito lo stress da lavoro, il cosidetto Burnout, nel suo elenco dei disturbi medici, aggiornato di anno in anno.
Cosa è il burnout
Secondo la definizione dell’OMS, il burnout è una sindrome concettualizzata come conseguenza dello stress cronico sul posto di lavoro che non è stato gestito con successo. È caratterizzato da tre dimensioni:
- sentimenti di esaurimento o esaurimento energetico;
- aumento della distanza mentale dal proprio lavoro, o sentimenti di negativismo o cinismo relativi al proprio lavoro;
- ridotta efficacia professionale.
Il burnout si riferisce specificamente ai fenomeni nel contesto occupazionale e non dovrebbe essere applicato per descrivere esperienze in altri ambiti della vita. Tale problematica è stata descritta inizialmente da H. Freudenberger e da C. Maslach che portarono avanti le prime osservazioni su tale fenomeno dopo il 1970 all’interno di un reparto di igiene mentale in cui avevano notato su alcuni operatori dei sintomi caratteristici di questo problema.
CBD come rimedio naturale per il Burnout?
Negli ultimi anni, il mercato dei prodotti a base di cannabidiolo (CBD), sta creando un mercato da milioni di dollari. Il CBD, a differenza del THC, non produce effetti priscotropi. Ha un effetto sedativo e calmante ed è utile nel campo medico e in quello del benessere in quanto ha una funzione antinfiammatoria, rilassante, oltre che ad essere protagonista di importanti e innovativi studi medici riguardanti il campo oncologico e psichiatrico. Infatti, è anche utilizzato per curare insonnia, ansia, stress e dolori cronici.
Il CBD non ha particolari effetti collaterali e secondo un dossier dell’OMS è un prodotto sicuro. Nonostante queste garanzie, è bene rivolgersi ad un medico per avere maggiori informazioni a riguardo, specialmente se si è in gravidanza e se si stanno assumendo farmaci. Infatti, il CBD non dovrebbe essere usato durante la gravidanza e l’allattamento perché non ci sono ancora studi certi sugli effetti del CBD sul feto e sul bambino in crescita. Tuttavia, è noto che il THC attraversa la placenta e penetra nel latte materno, ed è probabile che il CBD faccia lo stesso.
Come funziona il CBD su di noi
L’olio di CBD può essere un ottimo rimedio naturale per rilassarsi ed attutire lo stress da lavoro.
Il sistema endocannabinoide (ECS) è una rete di molecole di segnalazione, derivate dall’acido arachidonico, che modula molti aspetti della nostra biologia, tra cui la funzione del sistema nervoso centrale, l’immunità e l’infiammazione. I due endocannabinoidi primari nei nostri corpi sono anandamide (AEA) e 2-arachidonoylglycerol. Anche i cannabinoidi provenienti da fonti esterne come la cannabis interagiscono con l’ECS. Il CBD l’attività di ECS inibendo la ricaptazione di endocannabinoidi come AEA e 2-arachidonoylglycerol. Questo effetto migliora la funzione generale dell’ECS del corpo. Il CBD è anche un modulatore del recettore allosterico, nel senso che può migliorare o inibire la trasmissione di segnali tra i recettori cellulari. Ad esempio, il CBD migliora la segnalazione del recettore GABA, inibendo la neurotrasmissione eccessiva. Questa è probabilmente una spiegazione per gli effetti calmanti e anti-ansia del CBD. Chiaramente, il CBD è un composto complesso con molti meccanismi al lavoro, alcuni dei quali possono produrre diversi benefici per la salute, come dimostrano le nuove ricerche scientifiche.