I reperti archeologi rinvenuti testimoniano l’uso della cannabis per scopi rituali da almeno 2500 anni.
Uno studio pubblicato su Science Advances ha dimostrato come gli antichi usassero gli effetti psicotropi della cannabis per i rituali funebri. Gli scienziati dell’accademia delle scienze dell’Università di Pechino, in collaborazione con ricercatori tedeschi hanno ritrovato contenenti alcune tracce di alcuni principi attivi della cannabis. La scoperta è avvenuta nel cimitero di Jirzankal, nella regione Pamir della Cina.
L’analisi fitochimica del braciere ha rilevato tracce di cannabinolo (CBN) all’interno dei bracieri rinvenuti. Gli scienziati che hanno preso parte a questa scoperta, hanno analizzato del materiale organico estratto da 10 frammenti dei bracieri in legno e 4 pietre bruciate e analizzato utilizzando la tecnica della gascromatografia. Nel primo test, sono stati trovati biomarcatori (sostanze organiche che si conservano per tempi molto lunghi) della cannabis sullo strato carbonizzato interno di un lato del braciere. Questa analisi ha dimostrato che il CBN, il cannabidiolo (CBD) e il cannabiciclolo (CBL) erano tutti conservati nella cannabis usata. Inoltre, questa analisi suggerisce che le piante di cannabis furono intenzionalmente bruciate ponendo pietre calde nei bracieri. Il cannabinoide rilevato sui bracieri di legno è principalmente CBN: questo indica che le piante di cannabis bruciate avevano livelli di THC alti. Dato che i campioni di Jirzankal contenevano un’intensità più elevata di CBN rispetto al campione di riferimento. Secondo gli scienziati, questi risultati suggeriscono che la cannabis bruciata usata nel cimitero di Jirzankal potrebbe essere stata fisiologicamente alterata attraverso l’ibridazione. Inoltre, la mancanza di semi nei bracieri che siano state bruciate solo le infiorescenze della piante o che i semi siano stati rimossi dalle infiorescenze perché prive degli effetti psicotropi desiderati.
Gli scienziati ritengono che le pietre erano riscaldate a parte prima di essere trasferite ai bracieri di legno e coperte con la cannabis. Con la musica come accompagnamento, i fumi avrebbero spinto i presenti a tentare di comunicare con la natura, gli spiriti o i morti. I ricercatori hanno trovato resti di cannabis in siti antichi dell’Asia centrale, ma l’ultima scoperta indica l’uso intenzionale di piante con alti livelli di composto attivo, THC e cannabis inalati piuttosto che ingeriti.
“C’è stato un dibattito di lunga data sulle origini del fumo di cannabis, ci sono molte affermazioni speculative sull’uso antico”, ha detto Robert Spengler al Max Planck Institute for the Science of Human History in un’intervista al quotidiano britannico The Guardian. La combustione della cannabis all’interno dei bracieri suggerisce che il fuoco era una parte importante dei riti funebri del cimitero di Jirzankal, così come lo è stato in Asia centrale almeno dal tardo millennio a.c., quando le cremazioni umane sono registrate dal Kazakistan e Xinjiang. Questi rituali con la cannabis sono associate a sepolture di persone di diverso status sociale. L’utilizzo di cannabis nel cimitero di Jirzankal potrebb suggerire cheil rituale dell’inalazione della cannabis sia stato gradualmente reso popolare dalla classe d’élite alla gente comune nel Pamir orientale in Cina almeno 2500 anni fa.
Cosa è il cannabinolo trovato nei bracieri
Il cannbinolo viene prodotto quando il THC entra in contatto con l’ossigeno o con una fonte di calore. Questo processo di ossidazione converte il THC in CBN. Il CBN contribuisce anche ad aumentare gli effetti soporiferi e le sensazioni di sonnolenza indotti dalle varietà Indica, geneticamente più propense a contenere concentrazioni maggiori di canalicolo. Pur avendo proprietà sedative, il CBN non è psicoattivo. Ciò potrebbe risultare estremamente interessante dal punto di vista terapeutico, grazie anche alla totale assenza di effetti psicotropi. Il CBN agisce come un agonista debole dei recettori CB1, ma ha una maggiore affinità per i recettori CB2, e ha minore affinità sui recettori se paragonato al THC.