Secondo questo studio, la classificazione delle sostanze stupefacenti è basata su criteri politici e non scientifici.
La Global Commission on Drug Policy è un comitato di esperti sulla legislazione delle sostanze stupefacenti. Secondo un report pubblicato dal comitato il 25 giugno e scaricabile qui, la classificazione delle sostanze stupefacenti redatta dalle Nazioni Unite si baserebbe su una valutazione politica e non su una base meramente scientifica.
La commissione ha evidenziato che il sistema di classificazione delle droghe delle Nazioni Unite, classifica circa 300 sostanze psicoattive in base ai loro danni e benefici. Alcune sostanze, come la morfina, hanno usi medici. Altre sostanze invece,sono usati principalmente per scopi ricreativi. I farmaci senza alcuna apparente utilità medica vengono automaticamente inseriti nella categoria più pericolosa e sottoposti alle più severe sanzioni penali, indipendentemente dal rischio che rappresentano.
Le sostanze stupefacenti più dannose
Secondo il report presentato dalla Global Commission on Drug Policy, l’alcol è la sostanza più dannosa per l’uomo, seguito dall’eroina e dalla cocaina crack. La posizione dell’alcol al vertice è in parte il risultato del suo uso diffuso, che causa maggiori danni agli altri.
La cannabis
Secondo il report, la cannabis si posiziona all’ottavo posto tra le sostanze più pericolose. Nel suo rapporto, la commissione accetta le prove che la classificazione della cannabis è stata fatta senza il beneficio di ricerche e dati scientifici. Considerata la scoperta chiave che ora stabilisce che la cannabis ha diversi effetti benefici, la cannabis non può più essere classificata con precisione come una droga pericolosa con nessun valore medicinale o di altro tipo. La commissione è stata unanime ritiene che “l’attuale classificazione giuridica appaia obsoleta e idiosincratica” e “non possa più essere supportata come giustificazione per la produzione di leggi e dovrebbe essere respinta, in quanto mina la legittimità della legge stessa”. Inoltre, l’incongruenza di leggi severe e la classificazione imprecisa della cannabis sono aggravate anche dal fatto che altre sostanze nocive non sono trattate allo stesso modo dalla legge, portando a rivendicazioni di iniquità e ingiustizia intrinseche nel sistema legale.
Conclusioni
Le sostanze psicoattive dovrebbero essere classificate in base al loro potenziale di dipendenza e altri danni. Oggi non è così, dove alcune sostanze sono legalmente disponibili perché considerate benefiche (medicinali) o culturalmente importanti (alcol), mentre altre sono considerate distruttive e sono severamente vietate. La classificazione dei farmaci è al centro del sistema internazionale di controllo delle droghe. Pertanto, i governi devono garantire che tale classificazione sia pragmatica e basata su scienza e prove, chiarisca i benefici e i danni dei farmaci e consenta modelli di regolamentazione legale responsabile per il controllo dei farmaci.