Il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri e l’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM) hanno siglato una convenzione per il monitoraggio del livello del THC nelle coltivazioni di canapa nel territorio della Regione Marche.
Ad assicurarsi quindi che le coltivazioni di canapa non superino la soglia stabilita per legge di concentrazione del THC sarà il Comando dell’Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri. Il laboratorio di Agraria della Politecnica aiuterà i Carabinieri Forestali a tenere sotto controllo le percentuali di THC presenti nelle coltivazioni.
I campioni saranno quindi forniti al laboratorio di Agraria, che valuterà la concentrazione del THC. Se al di sotto dello 0,2%, l’agricoltore potrà accedere ai fondi Europei, previsti per la coltivazione di cannabis, tra lo 0,2% e lo 0,6% il raccolto sarà ancora utilizzabile, ma non verranno elargiti i contributi europei.
Al di sopra dello 0,6% invece, la coltivazione dovrà essere distrutta, ma non esistono comunque sanzioni amministrative o disciplinari per il coltivatore perché “non è raro che le piantagioni di cannabis sviluppino livelli più elevati di THC autonomamente, a causa di sole o stress”, spiega il Professore Nunzio Isidoro Direttore del Dipartimento di Scienza Agrarie, Alimentari e Ambientali, in un’intervista a vivereancona.it.
La coltivazione della Canapa oggi nelle Marche ricopre 125 ettari, in particolare nella provincia di Ancona.