Walter De Benedetto sarà a Roma domani 23 ottobre per consegnare una lettera al Governo chiedendo il diritto alla salute ai pazienti che usano la cannabis medica per curarsi.
In occasione della manifestazione Cannabis? Meglio Legale, che si terrà mercoledì 23 ottobre alle 17 a Roma, davanti a Piazza di Montecitorio, Walter De Benedetto sarà presente per consegnare una lettera al governo. Walter De Benetto è un uomo di 48 anni che soffre di artrite reumatoide e si cura con la cannabis medica. L’insufficienza della quantità di cannabis di cui ha bisogno, l’ha portato a coltivare piante di cannabis in casa sua, ma i carabinieri gli hanno sequestrato la coltivazione e hanno arrestato il suo amico.
Con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, Walter De Benedetto ha ribadito il bisogno di usare la cannabis, chiedendo al governo ulteriori finanziamenti per garantire l’utilizzo della cannabis medica a pieno regime.
Guarda il video di Walter De Benedetto
Questa è la lettera integrale:
Caro Presidente Giuseppe Conte,
Cari Ministri Roberto Speranza e Lorenzo Guerini,
e cari Parlamentari tutti:Vi scrivo perché in questi giorni il mio caso personale ha interessato la stampa nazionale per alcune mie dichiarazioni particolarmente disperate. Se non aveste avuto modo di sentirla, si tratta di una storia di negazione del diritto alla salute e di accesso a terapie consentite nel nostro paese per, tra l’altro, curare il dolore grazie alla cannabis. Un dolore che non aspetta.
Terapie senza le quali la vita per uno come me risulta molto più difficile da vivere di quanto già non lo sia.
Da anni ho trovato conforto terapeutico nella cannabis, ma da tempo non riesco a ottenere la quantità che mi occorre per affrontare il dolore che quotidianamente mi accompagna. La scarsità dei prodotti è dovuta a una crescente domanda a cui l’Italia non è riuscita a corrispondere con la produzione nazionale o le importazioni.
Sono tutte cose che immagino sappiate, quindi perché non si fa niente? Il nostro dolore arriva tutti i giorni.
So che la mia non è una condizione singolare, sono, siamo, in migliaia a doverci confrontare tutti i giorni con questa mancanza. E come siamo costretti a rispondere a uno Stato che non garantisce i diritti? Ci arrangiamo, spesso grazie alla solidarietà fattiva di amici e parenti o di associazioni, per non dovere soffrire le pene dell’inferno perché il dolore non aspetta.
Possibile che per veder garantito il diritto alla salute , il diritto a vivere degnamente, occorra arrivare a disobbedire e rischiare il carcere per poter ottenere una terapia?
Caro Presidente Conte, cari Ministri della Salute e della Difesa, cari Parlamentari tutti, in queste ore in cui state definendo la legge di bilancio Vi chiedo, Vi chiediamo, di prevedere ulteriori finanziamenti per far sì che noi malati, tra le varie terapie previste e rimborsate, si possa finalmente poter avere accesso a quei trattamenti che su di noi funzionano e che hanno la pianta proibita della cannabis come ingrediente fondamentale.
Anche l’Organizzazione mondiale della sanità ritiene che ci siano ampi margini di impiego terapeutico della pianta medica, perché non ascoltarli?
E già che ci siamo, proprio perché non possiamo andare avanti con soluzioni temporanee o concessioni a casi umani, perché non legalizziamo definitivamente la cannabis in modo da non dover rischiare il carcere se e quando decidiamo di non far del male a nessuno e bene a noi stessi?
Caro Presidente Conte, cari Ministri della Salute e della Difesa, cari Parlamentari tutti, immagino che riceviate messaggi tutti i giorni su tanti temi e che tutti vi chiedono di tutto. Questa mia lettera Vi chiede solo di rispettare una legge che c’è e che da anni consente il ricorso a terapie prima proibite – e magari di adottarne un’altra che ci faciliterebbe la vita – dopotutto è il vostro lavoro no?Con speranza,
Walter