Il Comitato Pazienti Cannabis Medica ha inviato una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza.
A seguito dell’annullamento della fornitura di uno dei tre lotti di cannabis medica previsti dal bando vinto da Aurora Cannabis, il Comitato Pazienti Cannabis Medica ha inviato una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza, elencando le criticità che bisognerebbe affrontare al fine di assicurare il diritto di cura ai pazienti in terapia con la cannabis medica. Sono 4 i punti in evidenza.
Forniture
Secondo quanto scritto nella lettera inviata la ministro della Salute, l’offerta di cannabis medica non riesce a soddisfare il fabbisogno annuale. Il crescente aumento dei pazienti, la distribuzione non sempre omogenea e la scarsità del prodotto presso le farmacie, rende difficile la terapia ai pazienti. Ad oggi, la cannabis medica viene prodotta solo dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze e importata dall’estero.
Continuità di cura
La sostituzione di nuove varietà di cannabis medica con altre varietà differenti ostacola l’efficacia della cura poiché ogni varietà ha effetti diversi.
Formazioni a medici e farmacisti
I medici riscontrano difficoltà nel prescrivere cannabis medica per via di una formazione non conitnua e i farmacisti non riescono a garantire la reperibilità del prodotto a causa del problema delle forniture.
Ricerca scientifica
Ad oggi, la ricerca scientifica sulla cannabis medica è quasi impossibile per via della quasi impossibilità di importare cannabis a scopo di ricerca.
La lettera integrale è disponibile qui sotto