Una commissione della Camera dei Rappresentanti USA ha approvato la proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis a livello federale. Ma c’è ancora molta strada da fare.
Mercoledì 20 novembre, l’House Judiciary Committee ha approvato la legge sulla legalizzazione della cannabis a livello federale con 24 voti a favore e 10 contro. La commissione permanente svolge la funzione di sovrintendenza sul processo legislativo a livello federale. È parte della Camera dei Rappresentati, che, insieme al Senato, formano il Congresso.
Cosa prevede la proposta di legge
La proposta vede come primo firmatario Jerrold Lewis Nadler, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato di New York. È stata ribattezzata MORE Act, cioè Marijuana Opportunity, Reinvestment and Expungement (MORE, H.R. 3884). L’obiettivo della proposta di legge è quello di depenalizzare la cannabis, rimuoverla dalla Categoria I del Controlled Substances Act e cancellare alcuni reati delle persone coinvolte nella “guerra alla droga”. Inoltre, la legge prevede una tassa del 5% sul venduto per reinvestire il gettito in quelle comunità che più hanno patito la guerra alla droga.
Guarda qui sotto l’annuncio dell’approvazione della proposta di legge da parte di Nadler e leggi qui la sua dichiarazione ufficiale.
Proud to announce that @HouseJudiciary just passed my MORE Act, which ends the federal prohibition of marijuana and enacts restorative justice for communities of color that continue to be devastated by our nation’s failed War on Drugs. #WeWantMORE pic.twitter.com/9FEn9DF9pq
— (((Rep. Nadler))) (@RepJerryNadler) November 20, 2019
“Questi passaggi sono attesi da tempo. Per troppo tempo abbiamo trattato la cannabis come un problema di giustizia penale anziché come una questione di scelta personale e di salute pubblica “, ha affermato Nadler. “Arrestare, perseguire e incarcerare persone a livello federale è imprudente e ingiusto”.
Le reazioni
“A seguito dell’approvazione del MORE Act, gli Stati Uniti stanno facendo un passo in avanti per porre fine ai danni devastanti causati dal proibizionismo della cannabis, che hanno avuto ricadute pesanti sulla comunità nera e latina”, ha commentato la direttrice generale di Drug Policy Alliance Maria McFarland Sánchez-Moreno. “Ora spetta al Congresso fare la cosa giusta e approvare rapidamente il disegno di legge per garantire che la giustizia non venga ritardata di un attimo”, ha concluso Sánchez-Moreno.
Di parere contrario è invece l’organizzazione proibizionista Smart Approaches to Marijuana (SAM). Il suo fondatore Kevin Sabet ha dichiarato che questa proposta non è altro che un incentivo per la “industria delle dipendenze” e che arricchirà gli investitori del Big Tobacco e della Big Pharma.
Today, the U.S House Judiciary Committee will hold a vote on the Marijuana Opportunity Reinvestment and Expungement (MORE) Act, a bill to federally legalize, commercialize, and tax the use of marijuana.
“To put it simply, this bill is a complete nonstarter…” –@KevinSabet pic.twitter.com/d7kQo0mhYm
— SAM (@learnaboutsam) November 20, 2019
I passi successivi
Su Forbes, il giornalista Mike Adams ha scritto che questa proposta non diventerà legge molto probabilmente perché avrà a che fare ancora con lo stesso Congresso che ha fallito nell’approvazione della riforma sulla cannabis presentata all’inizio del 2019. Secondo, Adams infatti, il Senato “è ancora così paralizzato sulla cannabis che ci vorrebbe un miracolo di Natale per fargli prendere in considerazione almeno per un secondo il MORE Act”. Infatti, il MORE Act dovrà ora essere votato dalla Camera dei Rappresentati, dal Senato e infine firmata dal Presidente degli Stati Uniti d’America.