Un cavillo burocratico sta complicando la vita a molti pazienti. Ecco perché.
Da gennaio 2020, sono entrate in vigore nuove regole per prescrivere la cannabis medica. Infatti, secondo quanto risulta dalla lettura della circolare n° 41027/2019 (entrata in vigore a gennaio 2020), la posologia della cannabis medica prescritta dovrà indicare il dosaggio espresso in milligrammi di THC o di CBD in uso quotidiano. Tuttavia questa modifica sta generando non pochi problemi.
La lettera del dott. Ceresa
Il dott. Marco Ceresa (medico operante in Cure Palliative e Terapia del Dolore) ha inviato una lettera di denuncia al direttore di Quotidiano Sanità Lombardia, raccontando che negli ambulatori di Terapia del Dolore e di Cure Palliative si stanno presentando, fuori appuntamento ed in urgenza, molti pazienti che si sono visti rifiutare dal farmacista le loro ricette emesse prima dell’entrata in vigore della circolare. I farmacisti infatti, dovendo applicare la nuova circolare, stanno rifiutano le ricette emesse che non rispettano i criteri indicati nella nuova circolare, cioè la quantificazione dei cannabinoidi (THC e CBD) in mg/giorno. Di conseguenza, continua il dott. Ceresa, questo cavillo burocratico starebbe aumentando il carico di lavoro del servizio sanitario regionale (SSR), generando quindi il rischio di un disservizio negli ambulatori, già in misura ridotta anche per al carenza di personale medico dedicato.
La deroga come soluzione
Tuttavia, secondo il dott. Ceresa, la nuova circolare non renderebbe nulle le ricette emesse prima di gennaio 2020 e ha invitato la Regione Lombardia a chiarire, tramite una circolare ad hoc, la piena validità dei piani terapeutici emessi nel 2019, “consentendo quindi al farmacista di accogliere ancora le prescrizioni sui ricettario regionale emesse secondo le vecchie regole, evitando in tal modo importanti disservizi a pazienti già sofferenti”. A questo invito, si è aggiunto quello del consigliere comunale della Regione Lombardia radicale di +Europa Michele Usuelli, che ha esposto l’urgenza all’assessore al Welfare Giulio Gallera per evidenziare questo “gap burocratico colmabile con una deroga per tutte le ricette collegate a piani terapeutici emessi a cavallo tra il 2019 e il 2020 – ossia tra luglio 2019 e dicembre 2019”.
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