Anche il Senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha depositato una proposta per modificare la legge sulla canapa industriale. Vediamo come.
Quindici giorni prima dalla sentenza della Corte Suprema di Cassazione a Sezioni Penali Unite del 30 maggio 2019, Maurizio Gasparri aveva depositato in Senato un disegno di legge per modificare la legge sulla canapa industriale n.242/2016, al fine di vietare la cannabis light per uso ricreativo.
La proposta
Depositata il 15 maggio 2019, il disegno di legge firmato da Gasparri, Mallegni e Binetti, prevede una serie di “misure che convergono nel senso di sgombrare il campo da ogni reale o presunta lacuna normativa. Il testo esclude “in modo inequivocabile la vendita al pubblico della cosiddetta cannabis light per finalità ricreative”. Nello specifico, la proposta vieta qualsiasi altra finalità che non sia tassativamente espressa dalla legge stessa. Inoltre la proposta non prevederebbe l’importazione, la commercializzazione e la vendita al pubblico di prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa per usi diversi da quelli previsti dallo stesso articolo 1 e per uso ricreativo. Per finire, sarebbe vietata la vendita e l’utilizzo della cannabis light per uso umano e la pubblicizzazione della raffigurazione della pianta e/o della foglia della canapa per fini diversi da quelli indicati dalle finalità della legge.
Gasparri e la battaglia contro la cannabis light
Al contrario delle altre proposte di legge depositate in Parlamento per fare chiarezza sulla legge sulla canapa industriale, quella di Gasparri persegue la stessa finalità, ma in senso inverso, cioè sbarrando definitivamente la strada alla commercializzazione della cannabis light. Sebbene non sia ancora iniziato l’esame della proposta, Gasparri si è sempre battuto per vietare l’uso della cannabis, sia che essa fosse light o meno. A metà dicembre 2019, Il senatore di FI aveva criticato l’emendamento per la regolarizzazione della vendita della cannabis light, presentata da alcuni esponenti del M5S in occasione del voto sulla Legge di Bilancio. Infatti, la presidente del Senato Elisabetta Casellati, anch’essa appartenente a FI, lo aveva dichiarato inammissibile, perché di natura ordinamentale e non finanziaria.
Gasparri e il proibizionismo
Anche sul versante della legalizzazione della cannabis, Maurizio Gasparri ha sempre contrastato le istanze degli antiproibizionisti. Per esempio, a dicembre 2019, a seguito di una sentenza della Cassazione sulla coltivazione di cannabis in casa, Gasparri ha ingaggiato un combattimento su Twitter con il medico e divulgatore scientifico Roberto Burioni. Tutto è iniziato quando quest’ultimo aveva condiviso su Twitter un articolo sulla cannabis scritto dal prof. Antonello Bonci, un esperto di dipendenze a livello internazionale. Ne è scaturito un lungo botta e risposta tra Burioni e Gasparri, con quest’ultimo negando le evidenze scientifiche dell’articolo e accusando Burioni di fare disinformazione.
Potete legge la conversazione du Twitter qui sotto.
Visto che sono due giorni che se ne parla, ecco quello che dice la scienza (non io) sulla cannabis. Buona lettura. https://t.co/2GC6LZjlTo
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) December 30, 2019
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