La Regione Lombardia chiarisce il cavillo sulle prescrizioni della cannabis medica che stava complicando la vita ai pazienti.
Da gennaio 2020, erano entrate in vigore nuove regole per prescrivere la cannabis medica nella Regione Lombardia. Infatti, le nuove prescrizioni della cannabis medica devono indicare anche il dosaggio espresso in milligrammi di THC o di CBD in uso quotidiano. Questa modifica aveva generato non pochi problemi ai pazienti che si curano con la cannabis medica perché molti dei essi si erano visti rifiutare dal farmacista le ricette emesse prima dell’entrata in vigore della circolare. A seguito della protesta del dott. Marco Ceresa, il consigliere comunale di +Europa Michele Usuelli aveva evidenziato questo gap burocratico all’assessore al Welfare Giulio Gallera.
La Regione Lombardia chiarisce sulla cannabis medica
Dopo dieci giorni dalla pubblicazione del nostro articolo sull’argomento, la Regione Lombardia ha chiarito che i piani terapeutici prescritti prima del 31 dicembre 2019 saranno validi anche nel 2020. I pazienti quindi, potranno presentarli al farmacista senza che questi possa rifiutare le ricette.
Inoltre, il medico di base potrà redigere la ricetta sulla base del piano terapeutico redatto dallo specialista fino al termine della terapia, cioè fino a 6 mesi. Questo significa che un medico di base può redigere una ricetta anche in base ad un piano terapeutico redatto, per esempio, il 31 dicembre 2019 e valido fino al 30 giugno 2020. Quindi le ricette dei medici di base redatte dal 1 gennaio 2020 saranno valide.
In sintesi, nel 2020 coesisteranno due modalità di prescrizione per le preparazioni a base di cannabis.
Il post Facebook del consigliere comunale Michele Usuelli con il testo delle precisazioni sulle preparazioni a base di cannabis
Immagine di copertina: regione.lombardia.it
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