Il giudice ha accolto la richiesta della messa alla prova per Marco B., che aveva coltivato cannabis per aiutare il suo amico Walter De Benedetto a curarsi.
Secondo quanto riportato dal Corriere di Arezzo, Il giudice ha accettato la messa alla prova Marco B., il 42enne operaio orafo aretino che aveva aiutato Walter De Benedetto a coltivare 9 piante di cannabis. Marco B. dovrà svolgere lavori socialmente utili presso il canile dell’Enpa a partire da settembre 2020. Era accusato di produzione di sostanza stupefacente. Inoltre, i carabinieri lo avevano trattenuto in caserma per una notte. Marco B. aveva aiutato il suo amico Walter De Benedetto a coltivare cannabis con la quale Walter avrebbe potuto continuare il suo piano terapeutico.
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Messa alla prova per Marco
il giudice Giulia Soldini, valutate tutte le circostanze, ha accolto la richiesta degli avvocati difensori Cristiano Cazzavacca e Osvaldo Fratini di derubricare il reato dal primo al quinto comma dell’articolo 73 del Testo unico sugli stupefacenti, facendo scattare così la messa alla prova. Il processo finisce quindi senza condanna e il reato si estinguerà se nel periodo di volontariato l’imputato dimostrerà ravvedimento e buona condotta. La messa alla prova è un istituto giuridico che consente a un condanno di evitare la punizione, svolgendo lavori di pubblica utilità, attività di volontariato e affidamento ai servizi sociali. È una possibilità prevista soltanto per i reati non particolarmente gravi.
La storia di Walter De Benedetto
La storia di Walter Benedetto era diventato un caso mediatico. Walter De Benedetto aveva lavorato all’ASL fino al 2014. A 15 anni gli era stata diagnosticata l’artrite reumatoide, una malattia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce le articolazioni. Walter assumeva cannabis medica sotto prescrizione, ma il quantitativo destinatogli era insufficiente e questo lo aveva costretto all’autocoltivazione per garantirsi la continuità della terapia.
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A ottobre 2019, i carabinieri avevano perquisito l’abitazione trovando all’interno di essa 9 piante di cannabis. Sia Walter De Benedetto, sia Marco B., amico che l’aveva aiutato a coltivare le piante di cannabis, erano stati accusati di produzione e detenzione di sostanze stupefacenti. Alla notizia di questa storia, si sono mobilitati vari personaggi pubblici ed esponenti politici, come Luca Sofri, Andrea Scanzi, Marco Perduca e Marco Cappato. Era nata anche una raccolta di firme per sostenere le spese processuali di Walter e del suo amico Marco. Anche il Presidente della Camera Roberto Fico aveva ricevuto Walter De Benedetto durante la manifestazione Cannabis?Meglio Legale.
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