Ad ottobre 2019, l’Agenzia industrie Difesa aveva annullato l’acquisto di un lotto di cannabis medica. La sottosegretaria per la Salute spiega perché.
A seguito di un bando per l’approvvigionamento di cannabis medica vinto da Aurora Cannabis nel 2019, l’Agenzia industrie Difesa (AID) aveva annullato l’acquisto di uno dei tre lotti di cannabis medica con un alto livello di CBD. Il Col. Angelo Greco dell’AID aveva dichiarato a Weed World Italia che l’annullamento era stato concertato anche con il Ministero Della Salute. Secondo quanto dichiarato, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze (SCFM, che appartiene all’AID) non aveva un bisogno concreto di quel tipo lotto.
L’interrogazione parlamentare
Il 20 febbraio 2020 però, le deputate del PD Giuditta Pini ed Elena Carnevali avevano chiesto al governo maggiori spiegazioni su questa scelta. A rispondere è intervenuta la sottosegretaria di Stato per la Salute Sandra Zampa.
Per quanto concerne le effettive motivazioni che hanno determinato l’annullamento dell’acquisto del lotto di gara numero 3 vinto dall’azienda «Aurora Padanios» in quanto rifiutato dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM) a cui si fa riferimento nel presente atto ispettivo, si precisa che tali motivazioni sono state pubblicate per dovere di trasparenza nel sito dei bandi di gara dell’Agenzia Industrie Difesa e sono venute a conoscenza di questo Ministero soltanto successivamente alla data del 31 ottobre 2019.
Il decreto di annullamento della procedura di gara in autotutela relativamente al lotto numero 3 è stato determinato dal parere del Direttore dello Stabilimento Militare Chimico Farmaceutico di Firenze che, vista la sopravvenuta irrilevanza, nel quadro del fabbisogno nazionale, della tipologia «Cannabis infiorescenza ad alto contenuto di CBD», ha ritenuto non necessario l’approvvigionamento in questione, tanto più che l’Agenzia Industrie Difesa non ha assunto alcun impegno contrattuale in materia con l’azienda citata.
Quindi, secondo Sandra Zampa, come già per altro annunciato dall’AID, lo SCFM di Firenze non aveva ritenuto più necessaria la cannabis con un alto livello di CBD.
Inizialmente, il bando prevedeva l’acquisto di 400 kg di cannabis medica: 320 kg con alto contenuto di THC, 40 kg con THC e CBD 1:1 e 40 kg con alto contenuto di CBD.
La risposta di Giuditta Pini
La deputata del PD, seppur accentando tale chiarimento, ha sollevato forti perplessità rispetto alle decisioni dello SCFM di Firenze e ha dichiarato che presenterà un atto di sindacato ispettivo rivolto al Ministero della Difesa per comprendere meglio cosa sia successo.
Le perplessità della deputata Pini derivano dal fatto che pazienti, medici e farmacisti stanno avendo problemi di reperimento della cannabis medica.
Per saperne di più sullo stato della cannabis medica in Italia leggi la nostra inchiesta.
Tra i problemi problemi riguardanti l’approvvigionamento della cannabis medica infatti, c’è anche quello di non avere dati certi su quanti siano effettivamente i pazienti che usano la cannabis medica in Italia e quale sia l’effettiva quantità necessaria.
Per correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected]