Vanilla Kush è una varietà di cannabis di Barney’s Farm con un sapore di vaniglia che ricorda i dolci fatti in casa che abbiamo sempre apprezzato da quando eravamo bambini.
Articolo scritto dai Mendo Dope
Vanilla Kush è un incrocio tra femminizzata di Kashmir con un’Afghan Kush. Le infiorescenze sono ricoperte da tricomi di grandi dimensioni. Il sapore è vaniglia pura. Sapevamo che questa varietà era qualcosa di speciale, ma eravamo ancora curiosi di sapere come si sarebbe comportata a crescere all’aperto.
La varietà Vanilla Kush sembra avere prestazioni eccellenti sia indoor che outdoor. Con la sua genetica proveniente direttamente dalle montagne Hindu, possiede un livello di THC che arriva fino al 28,9%.
Nel giro di un paio di settimane dalla fioritura, le infiorescenze iniziano a ricoprirsi di tricomi. Poi inizia a formarsi la resina e i fiori inizieranno a diventare di colore verde chiaro.
Queste infiorescenze sono molto dense e crediamo che abbia una resistenza integrata contro le muffe. Tuttavia, bisognerebbe trattare la pianta sin dall’inizio per mantenerla pulita. Si può usare una zanzariera dynatrap evitando così di usare prodotti chimici.
Ogni ramo di questa pianta era pieno di cole, cioè di parti nelle quali le infiorescenze crescono vicine le une con le altre. Con la sua genetica a predominanza indica, Vanilla Kush deve essere potata solo poche volte durante suo ciclo, forse anche una volta potrebbe essere sufficiente.
Come già accennato all’inizio, il suo gusto in bocca è di pura vaniglia, proprio come i dolci fatti in casa che abbiamo sempre apprezzato da quando eravamo bambini.
La combinazione della pura genetica Kashmir con l’afgana ha creato una nuova valida scelta per gli amanti delle varietà Kush. Inoltre, ha prodotto livelli estremamente alti di THC e un sapore davvero unico.
Scheda tecnica
Breeder: Barneys Farm
Genetica: Kashmir x Afghan Kush
Altezza: bassa – media
Durata della coltivazione: da 56 a 60 giorni
Indica: 80% Sativa: 20%
Articolo pubblicato sul numero 131 dell’edizione inglese di Weed World Magazine. Clicca qui per leggere l’articolo in lingua inglese.
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