Non in tutte le parti del mondo la cannabis viene considerata una droga leggera. In alcuni Stati infatti, il suo possesso può essere punito con pena di morte.
Se una parte del mondo sta andando incontro alla legalizzazione della cannabis o perlomeno alla sua depenalizzazione, in altri Stati ci sono leggi dove vige ancora la pensa di morte per il possesso o la vendita illegale di cannabis. Vediamo quali sono.
Arabia Saudita
L’uso e il possesso di cannabis sono illegali in Arabia Saudita. La reclusione per uso personale varia da 1 a 6 mesi di carcere con o senza frustate, a seconda della gravità del reato. Le pene detentive per traffico della cannabis invece, varia da 2 e 10 anni in carcere con frustate. La vendita illegale di ingenti quantità comporta tempi di incarcerazione più lunghi e si può rischiare addirittura la pena di morte. Tuttavia, tale pratica è rara per questo tipo di reati.
Egitto
Sebbene sia illegale, la cannabis è molto consumata in Egitto. La vendita su larga scala è punibile con la morte, mentre le sanzioni per il possesso di piccole quantità possono anche essere gravi. Nel 2013, un cittadino britannico settantaquattrenne stava per essere condannato a morte per contrabbando di cannabis.
Singapore
A Singapore, il possesso o il consumo di cannabis può comportare un massimo di 10 anni di carcere e una multa che può arrivare fino a 20 mila dollari. Il traffico, l’importazione o l’esportazione di oltre 500 grammi può comportare la pena di morte.
Malesia
La legislazione malese prevede la pena di morte per i trafficanti di droga. Le persone arrestate in possesso di 200 grammi cannabis infatti, sono considerate come trafficanti di droga. Le persone arrestate in possesso di 50 grammi o meno invece, possono essere condannate fino a 10 anni di reclusione.
Cina e Iran
Per quanto riguarda la Cina, non è chiaro se la pena di morte sia applicata anche ai reati relativi al possesso o a alla vendita illegale di cannabis, poiché questa è illegale nel Paese. Inoltre, i dati relativi alla pena di morte sono coperti da segreto di Stato.
Situazione un po’ diversa è quella che riguarda l’Iran. I dati sulle esecuzioni sono reperibili grazie al lavoro di organizzazioni non internazionali che si battono per i diritti umani. Secondo lo studio The Death Penalty for Drug Offences, tra il 2008 e il 2018 il governo iraniano ha giustiziato 3.975 persone che avevano commesso un reato relativo al possesso o alla vendita di sostanze stupefacenti. Non è specificato però quante di queste che siano state condanne a morte abbiano avuto che fare con reati relativi al possesso o alla vendita illegale di cannabis.
Ci sono poi altri Paesi, mediorientali e asiatici, dove vige la pena di morte per reati relativi alla cannabis. Tuttavia, le esecuzioni capitali per questi reati sono molto rare e non ci sono dati sufficienti per capire con quanta frequenza vengano praticate.
Immagine di copertina: google.com
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