L’associazione europea della canapa industriale EIHA ha pubblicato un manifesto per incentivare l’uso della canapa in Europa.
Le proposte dell’EIHA per incentivare l’uso della canapa in Europa partono dal riconoscimento del potenziale di questa pianta. La canapa infatti, ha un valore economico e sociale che lavora in armonia con il progetto europeo di adottare un’economia sostenibile, ultimamente espressa con il Green Deal europeo, ovvero una tabella di marcia per rendere sostenibile l’economia dell’Unione Europea.
Attualmente però, non è presente una politica europea uniforme per quanto riguarda la canapa. L’obiettivo delle proposte di EIHA quindi, si sviluppano in modo da inserire la canapa all’interno della politica economica europea e forniscono soluzioni per un’economia sostenibile. Ecco le 10 proposte dell’EIHA per un’Europa con la canapa.
Promuovere l’uso della canapa
Uno degli obiettivi di EIHA è quello di promuovere l’uso della canapa in diversi settori, da quello alimentare a quello manifatturiero.
Canapa cattura-carbonio
L’assorbimento di carbonio da parte della canapa dovrebbe essere riconosciuto e incoraggiato. Quindi EIHA propone di semplificare le normative europee riguardanti la coltura escludendo la canapa dall’obbligo di avere superfici non produttive e quindi riconoscere nella pianta un valore ambientale positivo.
La canapa non è una sostanza stupefacente
Un’altra proposta di EIHA è quella di considerare la canapa al di fuori dell’ambito dei controlli internazionali sulle droghe perché la concentrazione di THC presente nella canapa industriane non produce effetti psicotropi.
Più THC per più varietà
Attualmente, le varietà di canapa certificate dall’UE non possono superare un livello di THC maggiore dello 0,2%. Questa restrizione però, non permette agli agricoltori di coltivare varietà che hanno proprietà industriali migliori di quelle presenti nel catalogo europeo delle varietà certificate. EIHA chiede quindi di innalzare il livello di THC dallo 0,2% allo 0,3% in modo da allinearsi agli standard degli altri competitor, come gli Stati Uniti d’America.
Della canapa non si butta via niente
Tutte le parti della pianta possono essere utili: dal fusto alle foglie alle infiorescenze. Queste ultime però, non sono commercializzate in tutta Europa. EIHA propone agli Stati membri di regolarizzare la commercializzazione di foglie e fiori in modo da evitare sprechi e massimizzare la redditività delle coltivazioni.
CBD non è un novel food
Sebbene la canapa sia considerata come un alimento tradizionale consumato prima del 1997, l’Unione Europea ha inserito i suoi cannabinoidi naturali, come il CBD, all’interno del catalogo dei nuovi alimenti consumati dopo il 1997, chiamati novel food. EIHA propone invece di escludere i cannabinoidi della canapa da questa categoria perché non vi è alcun rischio per la salute e quindi nessuna giustificazione sanitaria che legittimi una restrizione del genere.
Il THC negli alimenti
Solo la Germania e ultimamente l’Italia hanno stabilito i valori di THC che possono essere presenti negli alimenti. Tuttavia EIHA propone di armonizzare i limiti nazionali e allinearli ai più recenti standard internazionali e agli studi di ricerca scientifica.
Canapa nei prodotti cosmetici
Attualmente, l’Unione Europea sottopone l’utilizzo dei prodotti derivati dalla canapa nei cosmetici sotto le misure di controllo dei narcotici. Secondo EIHA invece, non c’è nessuna ragione per limitare i cannabinoidi naturali nell’uso cosmetico, considerata la sicurezza del loro utilizzo in ambito cosmetico.
Ricostruire la filiera della canapa
La rinascita della filiera della canapa in Europa incentivando la costruzione di nuovi impianti e nuove colture è un obiettivo da realizzare al fine di evitale la delocalizzazione, garantire la formazione professionale (quindi aumentare anche l’occupazione) e migliorare le linee di produzione della canapa.
Costruire con la canapa
Sia le amministrazioni pubbliche, sia il settore privato, dovrebbero ricevere vantaggi economici per usare i materiali a base di canapa per la costruzione edilizia. Questa proposta infatti, aiuterebbe l’Unione Europea a raggiungere l’obiettivo di raggiungere emissioni zero entro il 2050.
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