Il lockdown per contenere l’emergenza coronavirus ha ridotto il livello di inquinamento atmosferico evitando la morte di 11.000 persone in Europa.
Secondo uno studio del Centre for Research on Energy and Clean Air, un centro studi indipendente statunitense, le misure per contenere l’emergenza coronavirus hanno evidenziato l’impatto dell’inquinamento atmosferico sul sistema sanitario.
Il lockdown causato dall’emergenza coronavirus ha ridotto del 40% il livello medio di inquinamento da biossido di azoto (NO2). Inoltre, ha ridotto del 10% il livello medio di inquinamento da particolato nel mese di aprile 2020.
I Paesi europei con le maggiori riduzioni dei livelli di inquinamento da NO2 sono Portogallo, Spagna, Norvegia, Croazia, Francia, Italia e Finlandia.
Meno morti da inquinamento
Tale riduzione ha fatto sì che ci fossero 11.000 morti in meno a causa dell’inquinamento atmosferico. Solo l’Italia evitato circa 1.490 decessi collegati all’inquinamento. Cioè è dovuto dal calo della produzione energetica a carbone del 37% e dalla diminuzione del consumo di petrolio di circa 1/3. La combustione di carbone e quella del petrolio sono le principali fonti di inquinamento da NO2 e da particolato in Europa.
Meno nascite premature causate dall’inquinamento
Sempre sul fronte sanitario, ci sono stati 6.000 nuovi casi di asma in meno nei bambini, 1.900 visite in meno al pronto soccorso dovute causa di attacchi di asma e 600 parti prematuri in meno. La maggior parte di questi impatti sulla salute sono collegati all’esposizione cronica all’inquinamento atmosferico.
La pressione dell’inquinamento sul sistema nazionale sanitario
Le misure per fronteggiare l’emergenza coronavirus hanno portato quindi a riduzioni della combustione di carbone e petrolio senza precedenti. Secondo lo studio infatti, tale riduzione dell’inquinamento ha contribuito ad alleviare la pressione sul sistema sanitario durante l’emergenza coronavirus.
Energia sostenibile per una ripresa economica
Le raccomandazioni del Centre for Research on Energy and Clean Air sono infine quelle di continuare ad attuare politiche per rendere più ecologiche le reti elettriche e i sistemi di trasporto anche dopo l’allentamento delle misure restrittive dovute dall’emergenza coronavirus. Infatti, è essenziale che i legislatori europei includano piani di energia sostenibile all’interno dei progetti volti alla ripresa economica una volta che l’emergenza coronavirus sia contenuta in sicurezza.
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