Walter De Benedetto è stato assolto. Aveva coltivato cannabis in casa a fini terapeutici. Il giudice del tribunale di Arezzo lo ha dichiarato non colpevole perché il fatto non sussiste.
Walter De Benedetto è stato assolto. Il giudice del tribunale di Arezzo Fabio Lombardo lo ha dichiarato non colpevole di spaccio in quanto aveva necessità di consumare cannabis per uso medico. Il giudice ha accettato la richiesta del pubblico ministero Laura Taddei che aveva chiesto l’assoluzione, “perché il fatto non sussiste”. Walter De Benedetto non è potuto essere presente in tribunale a causa delle sue condizioni di salute.
La storia di Walter De Benedetto ha destato molto scalpore in Italia. Infatti, Walter, affetto da una grave forma di artrite reumatoide, aveva deciso di coltivare nel giardino di casa la cannabis per uso medico, ma era stato indagato nel 2019 e il suo amico Marco era stato arrestato e tenuto in prigione per una notte.
Durante l’udienza, è stato organizzata una manifestazione di fronte al tribunale di Arezzo ed in contemporanea in altre 18 città, nelle quali hanno partecipato diverse associazioni che hanno sostenuto la campagna #IoStoConWalter, come l’associazione Meglio Legale e l’Associazione Coscioni.
La cannabis medica in Italia non è suficiente per tutti i pazienti
Quella di Walter De Benedetto è solo una delle tante storie che coinvolgono i pazienti che usano la cannabis medica in Italia. La sua storia infatti, ha evidenziato come l’applicazione della legge sull’uso della cannabis per uso medico molto spesso non funziona. Infatti, come avevamo raccontato nella nostra inchiesta sulla cannabis medica in Italia, il fabbisogno dei pazienti non viene soddisfatto. Si produce e si importa troppa poca cannabis rispetto alla reale domanda. Come conseguenza, alcune persone si vedono costrette a coltivarla in casa, rischiando sanzioni amministrative o penali.
La libertà all’autocoltivazione
L’assoluzione di Walter De Benedetto solleva anche un’altra questione non meno importante, cioè la libertà di coltivare cannabis all’interno della propria abitazione. L’autocoltivazione infatti, è stata oggetto di recenti scontri politici nelle ultime settimane. In Commissione Giustizia della Camera è in esame una proposta di legge, a firma Riccardo Magi, che ha l’obiettivo di rendere lecita l’autocoltivazione di cannabis per uso personale. Tuttavia, esponenti di Lega e Forza Italia si sono dichiarati contro tale proposta.
Il diritto alla salute
Diatribe politiche a parte, l’assoluzione di Walter De Benedetto è un passo in avanti per il riconoscimento al diritto alla salute. Negli ultimi anni, lo studio della cannabis per scopi medici ha fatto molti passi in avanti. Sempre più persone hanno trovato nella cannabis un ottimo rimedio per evitare sofferenze inutili che non possono essere placate con medicamenti tradizionali. Perfino le Nazioni Unite hanno riconosciuto il valore terapeutico di questa pianta. Tuttavia, i pregiudizi politici contro la cannabis hanno limitato pesantemente il suo utilizzo medico nel corso degli anni.
Questa sentenza sarà importante per il futuro della cannabis medica e dell’autoproduzione in Italia perché sancisce il diritto alla salute del cittadino e riconosce ulteriormente l’importanza della cannabis medica per molti pazienti affetti da patologie croniche e degenerative.
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