Il Marocco ha legalizzato la cannabis medica e la canapa industriale. Tuttavia rimane illegale l’uso della cannabis per scopi ricreativi.
Il Marocco ha legalizzato la cannabis medica e la canapa industriale. Il Parlamento ha approvato un disegno di legge per legalizzare la coltivazione e la commercializzazione della cannabis per uso medico e industriale. Tuttavia, il consumo della cannabis per scopi ricreativi rimane illegale. Ora si aspetta solo la pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale.
Con 41 voti favorevoli e 11 contrari, la Camera (dei Consiglieri) Alta del Parlamento aveva approvato il disegno di legge lunedì 8 giugno, mentre la Camera dei Rappresentanti martedì 14 giugno ha votato a favore del disegno di legge con 61 voti contro 25.
Il Marocco legalizza la cannabis per attrarre investimenti
Con la legalizzazione della cannabis medica e della canapa industriale, il Marocco mira ad attrarre investimenti da parte di aziende di cannabis medica e industriale.
Questi investimenti creerebbero nuove opportunità economiche. Anche se il disegno di legge è stato approvato dal Parlamento, il Marocco dovrà però implementare una legislazione aggiuntiva per creare un quadro normativo completo per la produzione e l’esportazione di cannabis medica e canapa industriale.
Cosa prevede la legalizzazione della cannabis
La disegno di legge autorizza i cittadini marocchini adulti a coltivare e produrre cannabis con un basso livello di THC. Le autorizzazioni verrebbero rilasciate sotto la supervisione di un’agenzia creata ad hoc, che svolgerebbe diverse altre attività, inclusa la regolamentazione del commercio internazionale e della vendita.
Secondo i dati del Ministero degli Interni marocchino più di 400.000 persone vivono della produzione di cannabis nel paese.
L’importanza della cannabis per il Marocco
Sebbene sia illegale dal 1954, la cannabis è generalmente liberalizzata e tollerata in Marocco. Questo Paese ha una lunga storia di coltivazione di cannabis e di produzione di hashish. Infatti il Regno del Marocco è uno dei principali produttori mondiali di cannabis e hashish. Inoltre, la cultura dell’hashish (localmente conosciuto come kif) è un’attrazione per i turisti e gli appassionati di cannabis provenienti da tutto il mondo.
La maggior parte della coltivazione di cannabis avviene in 470 km quadrati nella regione del Rif settentrionale. I coltivatori marocchini producono circa 35.000 tonnellate di cannabis all’anno, che possono essere trasformate in un massimo di 714 tonnellate di hashish, per un valore di circa 23 miliardi di dollari, secondo un rapporto della Global Initiative Against Transnational Organized Crime.
Il Marocco è un hub essenziale per il traffico illecito internazionale di droga. I cartelli della droga utilizzano rotte attraverso il Paese per esportare non solo cannabis, ma anche cocaina e altri stupefacenti in Europa.
Il Marocco riconosce il valore terapeutico della cannabis
Nel 2020, il Marocco è stato l’unico paese dell’Africa del Nord e del Medio Oriente a votare a favore della rimozione della cannabis dall’elenco IV della Convenzione unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti, riconoscendo il valore terapeutico della cannabis. Questo voto storico ha influito a spingere il governo marocchino ad approvare il disegno di legge per legalizzare la cannabis medica e la canapa industriale.
Uno studio di settore sulla cannabis in Marocco
Il ministro degli Interni Abdelouafi Laftit ha spiegato che uno studio condotto dal ministero ha evidenziato gli effetti catastrofici della coltivazione illegale di cannabis sulla salute dei cittadini, ma anche sui livelli di inquinamento del suolo e di erosione dei terreni del Paese.
Laftit ha anche sottolineato che la legalizzazione della coltivazione della cannabis avrà un effetto positivo sia sull’economia nazionale che sullo sviluppo locale. Inoltre, gli studi del ministero hanno dimostrato che il Marocco ha il potenziale necessario per trarre vantaggio dalla domanda globale di cannabis.
In Africa, sempre più Paesi stanno depenalizzando l’uso di cannabis e legalizzando il suo uso medico e industriale. Il Marocco ne è l’esempio più recente.
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