I produttori del Canada hanno mandato al macero 500 tonnellate di cannabis e milioni di prodotti derivati. Vediamo quali sono i motivi di questo spreco.
I produttori di cannabis canadesi hanno distrutto 500 tonnellate di cannabis non confezionata e milioni di prodotti confezionati da quando è stata legalizzata nel 2018, secondo i dati pubblicati in esclusiva dal sito di notizie sulla cannabis MJBizDaily.
La distruzione dei prodotti a base di cannabis su larga scala è sintomo di una varietà di fattori, che vanno dal prodotto di bassa qualità alla mancanza di punti vendita al dettaglio e allo stoccaggio. Inoltre, questo spreco sottolinea i problemi che i produttori autorizzati hanno dovuto affrontare negli ultimi tre anni e fa luce sull’enorme quantità di cannabis che è rimasta invenduta in Canada da quando è stata legalizzata.
Quali prodotti a base di cannabis sono stati distrutti?
I produttori di cannabis hanno mandato al macero quasi 500 tonnellate di cannabis essiccata sfusa tra il 2018 e il 2020, secondo i dati forniti a MJBizDaily da Health Canada, l’organismo federale incaricato di regolamentare la produzione di cannabis nel Paese, ma oltre alla cannabis sfusa, tra il 2019 e il 2020 sono stati distrutti quasi 6 milioni di confezioni di prodotti a base di cannabis. Nel dettaglio, sono stati distrutti:
- 3.783.397 confezioni di cannabis essiccata;
- 1.500.396 confezioni di estratti di cannabis;
- 714.491 confezioni di prodotti commestibili (edibili).
- 943 confezioni di prodotti topici a base di cannabis (creme, lozioni, oli, balsami).
Le cause di questa enorme distruzione di cannabis
Sebbene l’ente regolatore Health Canada non abbia rivelato i motivi per i quali la cannabis è stata distrutta dai produttori, alcune fonti del settore citano varie opzioni, tra le quali troviamo:
- Canali di vendita intasati a causa della lenta apertura di negozi nei primi anni della legalizzazione;
- Cannabis prodotta prima che fossero state garantite le licenze;
- Produzione di bassa qualità;
- Produzione ai fini della campionatura dei prodotti.
Una breve analisi sullo spreco di cannabis in Canada
In prima analisi, possiamo affermare che ogni nuova industria ha i suoi problemi di crescita. In questo caso, i produttori canadesi della cannabis hanno avuto un’aspettativa di vendita eccessivamente ottimista, che ha portato a grandi scorte di prodotti invenduti e a un’eccessiva capacità di produzione. Inoltre, se i prodotti fossero stati distrutti perché invendibili, uno dei fattori potrebbe indicare la bassa qualità del prodotto e l’incapacità da parte dei produttori di gestire un consistente aumento della capacità produttiva.
I consumatori di cannabis in Canada sono aumentati dopo la legalizzazione nel 2018
Tuttavia, questi dati sono in controtendenza rispetto al consumo di cannabis in Canada dal 2018. Infatti, i canadesi consumano cannabis di più di quanto ci si pensasse prima della legalizzazione, secondo uno studio pubblicato dalla Dalhousie University. Lo studio infatti, basato su un sondaggio condotto sui canadesi, ha rilevato che il 42% degli intervistati si considera un consumatore di cannabis, mentre circa il 12% che afferma di aver iniziato a cannabis dopo che questa è stata legalizzata 2018. Questo dato è significativamente più alto rispetto al 20% dei canadesi ritenuti consumatori di cannabis da un rapporto di Statistics Canada (l’equivalente del nostro ISTAT).
La normalizzazione della cannabis in Canada
Ciononostante, la distruzione di cannabis e prodotti derivati e l’aumento dei consumatori canadesi non deve sorprenderci se ritorniamo se teniamo in considerazione gli elementi che hanno portato al macero 500 tonnellate di cannabis e milioni di prodotti a base di cannabis. Infatti, per quanto siano aumentati i consumi, si sia avviato un processo di normalizzazione della cannabis in Canada e una lenta scomparsa dello stigma sulla pianta, i produttori e le aziende di cannabis canadesi potrebbero essere stati troppo ottimisti sulle vendite senza tener conto della lentezza della creazione di un’infrastruttura tale da garantire un’adeguata distribuzione dei prodotti e della loro commercializzazione.
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