In Sardegna, i coltivatori di canapa scendono in piazza per chiedere una legge regionale in materia. Sequestri e dubbi interpretativi stanno provocando disagi a tutte le aziende del settore.
Circa 500 coltivatori di canapa sardi si sono ritrovati ieri 10 novembre sotto il palazzo del Consiglio regionale a Cagliari per chiedere una legge regionale in materia.
In Sardegna viene coltivata canapa su circa 1300 ettari. Tuttavia, la canapicoltura sarda è messa a rischio da un’escalation di sequestri e da dubbi interpretativi sulla legislazione in materia: la legge n. 242/2016, entrata in vigore nel 2017.
In commissione Attività produttive del Consiglio regionale è stato approvato un testo unificato che sostiene la filiera. Tuttavia non è stato calendarizzato per la discussione in Aula a causa dello stop di alcune forze politiche, inclusa Fratelli d’Italia.
“Fa male vedere che proprio in Sardegna, dove la produzione è enorme e potenzialmente di altissimo livello, c’è un atteggiamento ostativo, quindi l’approvazione di un provvedimento regionale ci darebbe maggiori possibilità,” ha detto Massimo Cossu, presidente di Canapa Sativa Italia ad Ansa.
La legge sulla coltivazione di canapa non vieta la vendita delle infiorescenze della pianta, ma allo stesso tempo non esiste una specifica regolamentazione sulla sua commercializzazione.
Per un’azienda agricola che coltiva canapa, la vendita di infiorescenze sono la maggiore fonte di redditività. Le altre parti della pianta sono invece destinate a mercati complementari, come il settore gastronomico, quello cosmetico o edile.
In piazza erano presenti anche i consiglieri del Movimento Cinque Stelle che hanno chiesto una convocazione urgente dell’Aula per discutere il provvedimento approvato in commissione.
Legge regionale sulla canapa in esame
Intanto, in Consiglio regionale sarà discussa una legge sulla coltivazione della canapa industriale. Ad assicurarlo, sono stati i capigruppo dell’Assemblea sarda di maggioranza e opposizione al termine dell’incontro con una delegazione dei coltivatori di canapa e dei sindaci che in mattinata hanno manifestato.
Base di partenza sarà un un testo unificato, frutto di due proposte di legge presentate dal Psd’Az e dal Movimento 5 Stelle. Questa era stata approvata nelle scorse settimane dalla commissione Attività produttive con la sola astensione dell’Udc.
“Il provvedimento potrà essere emendato accogliendo alcune delle proposte fatte dagli operatori del settore. C’è però la necessità di coordinare il testo con la normativa nazionale in modo da evitare eventuali impugnazioni da parte del Governo. Su questo argomento non deve esserci un approccio di carattere ideologico. Siamo consapevoli che si tratta di un settore che sta creando economia e reddito nell’Isola,” ha detto il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ad Ansa.
La Sardegna non ha ancora una legge regionale per il mercato del CBD. Tuttavia, negli anni, ha attratto investitori dall’Australia. Nel 2019, Medicinal Organic Cannabis Australia aveva detto a Weed World Italia di voler investire circa 5 milioni di euro per produrre cannabis medica con un alto livello di CBD in Sardegna.