Per la prima volta dal 1961, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto il valore terapeutico della cannabis.
Il 24 gennaio 2019, a seguito della 41esima conferenza del Comitato degli Esperti sulla dipendenza da Stupefacenti (ECDD) avvenuta tra il 12 e il 16 novembre 2018, l’OMS ha inviato all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) la richiesta di rimuovere la cannabis e i suoi derivati dalla tabella 4 della Convenzione Unica sugli Stupefacenti del 1961. Le raccomandazioni dell’ECDD sono di importanza storica perché dal 1961, la cannabis e i suoi derivati non erano mai stati revisionati, tant’è che la cannabis è contenuta nella tabella degli stupefacenti altamente nocivi e che creano dipendenza.
Per capire la portata di questa novità per il mondo della cannabis, bisogna capire come si è arrivati a queste raccomandazioni e quali saranno gli sviluppi di questo processo di revisione.
Cosa fa l’ECDD?
Iniziamo col dire che l’OMS è responsabile di condurre ricerche mediche e scientifiche su queste sostanze e che l’ECDD è un organo di esperti che si occupa dell’abuso e della dipendenza degli stupefacenti elencati nella convenzione del 1961. Si riunisce mediamente una volta l’anno. È bene sottolineare che l’ECDD non decide sulla legalizzazione o sull’uso terapeutico di uno stupefacente, ma analizza il rischio di dipendenza e nocività che una sostanza può provocare. Infine, il comitato prende in considerazione l’utilizzo che una sostanza possa avere in campo terapeutico al fine di non penalizzare i pazienti che potrebbero avere bisogno di tale sostanza.
#ECDD41
A fronte del 41esimo incontro avvenuto presso il quartier generale dell’OMS a Ginevra (Svizzera), l’ECDD ha revisionato, tra le altre sostanze, le infiorescenze di cannabis, la resina, gli estratti e le tinture di cannabis, il THC e gli isomeri di THC. La cannabis è stata analizzata sotto l’aspetto terapeutico, tossicologico, epidemiologico, farmacologico e chimico per avere un quadro completo dell’uso della cannabis in ambito terapeutico. A curare l’aspetto chimico della cannabis è stato chiamato Giuseppe Cannazza, ricercatore Universitario presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia che da 4 anni ha incentrato il suo lavoro sulla cannabis. Insieme alla sua collaboratrice Cinzia Citti, ha redatto il report per quanto riguarda l’aspetto chimico della cannabis. “ Io mi sono occupato del settore chimico riguardante la cannabis. Sono stato scelto per scrivere questo report riguardante la chimica della cannabis, quella degli estratti e delle tinture della cannabis, del THC e degli isomeri del THC. Su questi report, la commissione ha valutato se la cannabis dovesse essere rimossa dalla tabella 4 o meno. Nella prima riunione, svoltasi a giugno 2018, ero stato chiamato come consulente per spiegare i miei report. La decisione finale è stata presa nel mese di novembre 2018” spiega Giuseppe Cannazza.
“Nella tabella 4 erano presenti delle sostanze presenti anche nella tabella 1, quindi ad alto rischio di dipendenza. Ma nella tabella 4 erano inserite anche quelle di valore medico. Nel caso della cannabis, l’ECDD ha richiesto ad esperti esterni la scrittura dei report sui quali basarsi per decidere se la cannabis dovesse essere rimossa o meno dalla tabella 4. Nel mese di giugno 2018 sono stato chiamato come consulente esterno per spiegare il mio report e a novembre 2018, la commissione ha preso questa decisione” racconta Cannazza.
Giuseppe Cannazza precisa che queste raccomandazioni non hanno nessun valore legale, ma sono un passo fondamentale per il riconoscimento terapeutico della cannabis da parte dell’OMS.
Le convenzioni del 1961 e del 1971
La cannabis e i suoi derivati si trovano all’interno di un quadro normativo sulle sostanze stupefacenti che è formato dalla Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961 e da quella sulle sostanze psicotrope del 1971. Nella prima, la cannabis è collocata nella tabella 4, vale a dire una tabella nella quale sono contenute gli stupefacenti maggiormenti dannosi e con poco o nessun valore terapeutico. La cannabis condivide questa tabella con l’eroina, il carfentanil e il krokodil. Nella convenzione del 1971, che si occupa dei composti chimici delle sostanze stupefacenti, il THC della cannabis è presente nella tabella 2, insieme all’anfetamina e al metaqualone. In questa tabella sono collocate le sostanze che creano dipendenza e che hanno un basso e moderato valore terapeutico.
A rafforzare le due convenzioni c’è anche la convenzione del 1988 (United Nations Convention against Illicit Traffic in Narcotic Drugs and Psychotropic Substances of 1988), la quale aumenta la cooperazione internazionale contro il traffico illecito degli stupefacenti elencati nelle tabelle delle altre convenzioni.
Le tappe del processo di revisione
Le valutazioni sono condotte tramite l’ECDD, che valuta la dipendenza e i danni alla salute delle sostanze stupefacenti. Successivamente, l’OMS comunica, attraverso delle raccomandazioni, il risultato delle revisioni effettuate dall’ECDD. Infine, la commissione sugli stupefacenti (CND), prende in considerazione le raccomandazioni dell’OMS e decide a votazione se accettare o meno le raccomandazioni. Il CND è formato da 53 membri che fanno parte degli stati membri ONU, eletti dalla UN Economic and Social Council.
Il processo di revisione della cannabis per uso terapeutico da parte dell’OMS era iniziato nel mese di novembre 2016 ed era cominciato proprio con la revisione del cannabidiolo (CBD), uno dei suoi principi attivi più importanti senza effetti psicotropi.
Un anno dopo, L’OMS aveva raccomandato di non inserire il CBD nella lista delle sostanze sotto controllo internazionale.
A seguito del 40esimo incontro dell’ECDD a giugno 2018, l’organizzazione non-profit FAAAT aveva presentato un documento sottoscritto da altre 68 organizzazioni, nel quale si esamina nel dettaglio alcuni errori e pregiudizi che hanno contribuito all’inserimento della cannabis nel quadro normativo delle sostanze stupefacenti.
Il risultato della 40esima riunione dell’ECDD aveva prodotto il riconoscimento dell’esistenza di preparazioni farmaceutiche a base di cannabis destinate ad uso terapeutico e una revisione critica della cannabis.
Come previsto, il CND di marzo2019 ha fatto slittare la decisione sulle raccomandazioni dell’ECDD a marzo 2020.
Immagine di copertina: getmyster.com
Per correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected]
Siamo tutti più felici 😀 la canapa è naturale e non fa male!!!