In Italia c’è carenza di cannabis terapeutica e quindi il Ministero della Salute decide di diminuire la produzione interna nazionale.
La settimana scorsa, con un decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, Germana Apuzzo, direttrice dell’Ufficio centrale stupefacenti del Ministero della Salute, ha firmato un decreto per la determinazione delle quantità di sostanze stupefacenti e psicotrope che possono essere fabbricate e messe in vendita in Italia e all’estero, nel corso dell’anno 2022.
Tra queste, la produzione di cannabis terapeutica, affidata in via esclusiva allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare (SCFM) di Firenze, appartenente al Ministero della Difesa, è stata diminuita a 400 kg per il 2022, 100 kg in meno rispetto alla produzione prevista nel 2021.
Questo dato va in controtendenza agli sviluppi delle ultime settimane nelle quali si era vista un’apertura ad ampliare la produzione di cannabis terapeutica in Italia anche coinvolgendo aziende private e aprendo un tavolo tecnico con esperti e varie associazioni che rappresentano i pazienti fanno uso di cannabis terapeutica.
Bandi e tavolo tecnico
Ad ottobre 2021, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa aveva annunciato nuovi bandi per mettere fine alla carenza costante che danneggia i pazienti che usano cannabis terapeutica.
Lo scorso novembre, sempre il sottosegretario Costa aveva annunciato l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per risolvere le criticità relative alla cannabis terapeutica in Italia.
La diminuzione della previsione della produzione di infiorescenze di cannabis terapeutica da parte dello SCFM di Firenze aggraverebbe la già precaria situazione in cui versano i pazienti che fanno uso delle preparazioni magistrali a base di cannabis.
Uno dei nodi fondamentali da sciogliere infatti, è l’approvvigionamento di cannabis terapeutica. Ad oggi, l’Italia ha una produzione interna minima che non riesce a soddisfare il fabbisogno dei pazienti. Sebbene il Ministero della Salute importi cannabis terapeutica anche dall’estero (Canada e Olanda), nemmeno questa non riesce a mitigare le necessità dei pazienti.
In questo contesto, la diminuzione della produzione nazionale non fa che peggiorare il quadro generale dell’approvvigionamento della cannabis terapeutica in Italia per il 2022.
I bandi annunciati dal sottosegretario Costa non hanno visto ancora attuazione, mentre le associazioni dei pazienti che prenderanno parte al tavolo tecnico permanente dovranno chiedere conto del motivo di questa diminuzione e battersi per l’aumento e l’ampliamento della cannabis terapeutica in Italia.
Cannabis terapeutica nella Legge di Bilancio
Intanto, il Senatore di Potere al Polo Matteo Mantero ha presentato un emendamento alla legge di stabilità per consentire la coltivazione domestica di cannabis a fini terapeutici e aumentare la produzione nazionale di cannabis terapeutica stanziando 10 milioni di euro. “L’emendamento 98.0.15, firmato da diversi colleghi, prevede uno stanziamento per l’aumento della produzione italiana di cannabis terapeutica, in modo ad risolvere la carenza cronica di prodotto con la quale devono convivere i malati. Ma, in mancanza di prodotto, consente ai malati possano coltivare alcune piante per auto consumo senza dover incorrere in un processo come è accaduto a Walter Di Benedetto,” ha dichiarato Mantero in un comunicato stampa.