Il Ministero della Salute istituisce un tavolo tecnico permanente per risolvere le criticità relative alla cannabis terapeutica in Italia.
Giovedì 18 novembre, il Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute Andrea Costa ha annunciato l’istituzione di un tavolo tecnico permanente sulla cannabis terapeutica.
Il tavolo tecnico avrà il compito di analizzare e approfondire le esigenze dei pazienti che utilizzano farmaci a base di cannabis, al fine di individuare percorsi condivisi e praticabili per la risoluzione delle criticità riscontrate.
“Per la prima volta ho deciso di coinvolgere le più rappresentative associazioni di pazienti che avranno la possibilità di dialogare con le amministrazioni competenti e con il decisore politico,” ha dichiarato Costa a margine della firma dell’atto istitutivo.
Il tavolo si avvarrà della consulenza di esperti esterni e coinvolgerà associazioni, rappresentanti di altri Ministeri, compreso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, facente parte del Ministero della Difesa, l’Aifa e le Regioni.
L’istituzione di un tavolo tecnico permanente sulla cannabis terapeutica arriva a seguito dell’impegno da parte del sottosegretario Costa nei confronti di una delegazione di pazienti in trattamento con la cannabis terapeutica di affrontare le tematiche in materia.
Il tavolo si pone quindi l’obiettivo di avviare un confronto costante, qualificato e costruttivo che punti sulle esigenze dei pazienti in trattamento con la cannabis terapeutica.
Costa ha evidenziato quanto sia importante fornire una risposta concreta e sistematica alle istanze che riguardano la tutela della salute, come, ad esempio, l’efficacia terapeutica dei farmaci a base di cannabis, le difficoltà di approvvigionamento e l’importanza della ricerca e degli studi clinici.
Autosufficienza produttiva
“Il nostro Paese deve diventare autosufficiente nella produzione di cannabis terapeutica. Compito della politica è assicurare al cittadino di poter accedere alle cure previste per legge, garantendo servizi equi e di qualità, indipendentemente da dove questi risiede,” ha aggiunto.
Ad ottobre di quest’anno, Costa aveva annunciato la volontà di indire nuovi bandi per la coltivazione di cannabis terapeutica rivolti ad aziende pubbliche e private. Tale iniziativa, non ancora concretizzatasi, si pone l’obiettivo di ridurre le importazioni estere e soddisfare il fabbisogno dei pazienti che si curano con la cannabis terapeutica.
Al tavolo dovrebbero partecipare tutte le associazioni dei pazienti che hanno partecipato agli ultimi incontri con le istituzioni.
Le reazioni
“Speriamo che ci sia finalmente la possibilità concreta di affrontare le problematiche che ormai le istituzioni conoscono bene, e che non permettono alle migliaia di pazienti che usano la cannabis in Italia di curarsi con continuità seguendo i propri piani terapeutici. Speriamo di poter portare i nostri esperti, come medici, tecnici e avvocati, e fare un lavoro concreto nell’interesse dei pazienti,” ha dichiarato Santa Sarta (Associazione Pazienti Cannabis Medica) al sito online Cannabis Terapeutica.
Anche Federfarma, la Federazione nazionale che rappresenta oltre 16.000 farmacie private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale (Ssn), ha espresso grande soddisfazione per questa iniziativa. “Le farmacie, presidio sanitario di prossimità integrato nel Ssn, raccolgono quotidianamente le richieste di aiuto dei malati e dei loro familiari affiancandoli nella lotta contro il dolore inutile. È naturale quindi che Federfarma si faccia portavoce di tali istanze presso le Istituzioni, con le quali collabora attivamente per portare risposte concrete sul territorio,” ha dichiarato il segretario nazionale della Federazione, Roberto Tobia a Quotidiano Sanità.
La cannabis terapeutica in Italia
Nonostante l’Italia sia stata uno dei primi Paesi al mondo a legalizzare la cannabis terapeutica (2007), l’implementazione della normativa non è stata finora sufficiente a soddisfare le esigenze dei pazienti.
Se vuoi scoprire il mondo della cannabis terapeutica in Italia, leggi la nostra inchiesta qui.