La Francia domina la produzione di canapa industriale in Europa. Seguono Italia e Paesi Bassi.
Secondo un report dell’associazione europea della canapa industriale EIHA pubblicato a gennaio 2020 (dati del 2018), la Francia rappresenta il 37% della coltivazione di canapa industriale in Europa con 17.900 ettari coltivati. Segue l’Italia con 4.000 ettari coltivati (8%) e i Paesi Bassi con 3.833 ettari.
In Europa, la coltivazione della canapa industriale si estende su 50.081 ettari. La coltivazione è aumentata del 3.3% rispetto i dati del 2017 e del 614% se guardiamo ai dati del 1993.
Le infiorescenze e le foglie della canapa industriale sono usate soprattutto nella produzione di integratori alimentari (58%), oli essenziali (20%) e tè (6%).
I semi della canapa invece, vengo impiegati soprattutto per un uso diretto del seme, come per esempio quello di creare nuove coltivazioni. Inoltre, per quanto riguarda il reparto alimentare, farina, olio e semi decorticati sono i generi alimentari più prodotti.
Negli ultimi anni, la coltivazione della canapa in Europa è quindi in forte aumento. Infatti, l’Europa ha sviluppato un’infrastruttura di trasformazione e un’industria di prodotti finiti che utilizzano la canapa come una valida e innovativa. Da quello alimentare a quello tessile a quello estrattivo, l’utilizzo della canapa industriale in Europa sta crescendo sempre di più rispetto gli anni passati. Molti Paesi europei infatti, primo fra tutti l’Italia, hanno consentito la produzione di canapa priva di effetti psicotropi e destinati ad un uso agroindustriale negli ultimi anni. Inoltre, il crescente interesse globale per la legalizzazione della cannabis, ha avuto ripercussione sul settore della canapa industriale poiché essa è vista come una valida alternativa in vari settori e un esempio di economia sostenibile.
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