Questa mattina l’ex-deputata e membro del Consiglio Generale del Partito Radicale Rita Bernardini è stata portata in caserma per la sua coltivazione di cannabis sul terrazzo. Rita Bernardini riferisce di essere stata contattata telefonicamente dai carabinieri di Roma mentre era in treno per dirigersi a Parma. Questo è il messaggio che l’esponente del Partito Radicale ha postato sul suo profilo Facebook, dopo essere stata raggiunta dalla telefonata delle forze dell’ordine.
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Il legale di Rita Bernardini, l’avvocato Giuseppe Rossodivita, spiegando che i militari dell’arma hanno perquisito l’abitazione dell’esponente del Partito Radicale dove hanno rinvenuto piante di cannabis e ne hanno raccolto anche alcuni campioni. “Rita Bernardini è stata portata in caserma dai carabinieri, dopo che i militari hanno controllato la sua abitazione e ne sono usciti con delle buste di cannabis che lei coltiva a scopo terapeutico, come ha più volte affermato senza farne mistero” ha riferito il legale. Lo stesso avvocato pi ha spiegato che a Rita Bernardini “non è stata applicata nessuna misura cautelare ma è stata denunciata a piede libero” e che “successivamente ci sarà un processo”.
Qualche ora dopo infatti, è stata la stessa Bernardini a riferire di essere stata denunciata a piede libero per la coltivazione di sostanze stupefacenti. “Sono stata denunciata a piede libero per la coltivazione di sostanze stupefacenti, 32 piante tra un metro e un metro e venti.
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Nel verbale, Rita Bernardini ha dichiarato:
Esprimo tutto il mio disappunto per la decisione della Procura di Roma di non procedere al mio arresto come accade per tutti i cittadini che vengono soppressi a coltivare piante di marijuana. In questo modo, si usano due pesi e due misure e la legge finisce per non essere uguale per tutti. La vera disobbedienza civile esige che non ci siano esimenti di tipo politico quando si decide di violare la legge in vigore. Che migliaia di malati non riescano ad accedere ai farmaci cannabinoidi per l’inefficienza dello Stato è semplicemente intollerabile, tanto più che la legge che ne prevede la somministrazione risale all’anno 2007.
Classe 1952, Rita Bernardini si avvicina al Partito Radicale di Marco Pannella nel 1975. Si è battuta per l’affermazione e la tutela dei diritti delle persone portatrici di handicap, conducendo una campagna per il superamento delle barriere architettoniche nel 1976. Nell’83 arriva a Radio Radicale, dove vi collabora fino al 1991, assumendo anche il ruolo di vicedirettrice. Si è sempre impegnata sul versante dei diritti politici e civili. Rita Bernardini aveva lanciato la sua battaglia per la cannabis a uso terapeutico già da qualche anno: nonostante una legge del 2007 consenta di curarsi legalmente e gratuitamente all’interno del servizio sanitario regionale con la cannabis terapeutica, la fornitura della cannabis ai pazienti procede a singhiozzi e in alcune regioni, come la Liguria, è già finita.
Per approfondire la carenza di cannabis medica, potete leggere Pazienti Impazienti di Cannabis, un’inchiesta contenuta nel primo numero di Weed World Italia.