Nel progetto pilota svizzero per la distribuzione controllata di cannabis si userà solo cannabis biologica.
A dicembre 2019, la Svizzera aveva deciso che si sarebbe intrapreso un progetto pilota per la distribuzione controllata di cannabis. L’obiettivo è quello di esplorare nuove soluzioni per regolamentare il consumo di cannabis, al fine di contrastare il mercato nero, di rafforzare la prevenzione e di migliorare l’assistenza alle persone dipendenti.
Secondo quanto riportato da Ticinolinine, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio Nazionale (CSSS-N) ha deciso di impiegare cannabis biologica svizzera. Lo indica una nota dei Servizi del Parlamento del 31 gennaio 2020.
Cosa dice la nota dei Servizi del Parlamento?
La Commissione propone che sia consentito utilizzare soltanto prodotti della cannabis derivanti da canapa biologica svizzera. Nella Commissione si è argomentato che in questo modo la sperimentazione andrebbe a beneficio dell’agricoltura svizzera. Quindi si utilizzerà cannabis priva di pesticidi o prodotti chimici utilizzato per accelerare la crescita o la produzione.
Inoltre, i partecipanti dovranno avere più di 18 anni e saranno monitorati costantemente per verificare il loro stato di salute. Infine, i datori di lavoro e le scuole vanno informati riguardo alla partecipazione dei consumatori di cannabis a uno studio.
All’origine della sperimentazione della distribuzione controllata della cannabis ad uso ricreativo, c’è un’autorizzazione negata all’Università di Berna di condurre uno studio sul cannabis: in quell’occasione, l’Ufficio federale della sanità pubblica aveva motivato il suo diniego con la mancanza di una base giuridica. Su invito della sua Camera, la Commissione ha quindi dovuto tornare ad esaminare in dettaglio il testo.
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