Il senatore del M5S Matteo Mantero prova a rimettere in gioco gli emendamenti sulla canapa. Condanna la linea politica del M5S apparsa su un documento interno e parla della prossima mossa dell’intergruppo parlamentare.
Ripercorriamo i fatti
- Nella seconda metà di novembre, 9 senatori del M5S avevano presentato due emendamenti che miravano ad intervenire sulla legge n. 242/2016 attraverso la legge di bilancio, inserendo un’imposta di fabbricazione (accisa) sulla biomassa di canapa e sulle infiorescenze.
- Martedì 3 ottobre, il senatore del M5S Matteo Mantero, uno dei firmatari della proposta, aveva dato l’annuncio del ritiro improvviso dei due emendamenti. Il ritiro era avvenuto durante la seduta in Commissione Bilancio sabato 30 novembre.
Perché gli emendamenti sono stati ritirati?
Abbiamo raggiunto telefonicamente Matteo Mantero, il quale ci ha raccontato che alla seduta non era presente nessuno dei 9 firmatari degli emendamenti, non avendo dunque modo di dibattere e difendere la ragione degli emendamenti. Lo aveva ribadito anche durante la seduta in Commissione di martedì 4 dicembre, convincendo il sottosegretario all’Economia Laura Castelli (M5S) a provare a riammettere in esame gli emendamenti. “Il ritiro degli emendamenti da parte dei proponenti rientra in una prassi consolidata. Generalmente, per una forma di eleganza, si evita di bocciare gli emendamenti dei componenti della maggioranza. Quindi, se si ha un parere contrario, vengono ritirati invece di essere bocciati”, spiega Mantero.
Matteo Mantero ha comunicato la “rimessa in gioco” degli emendamenti con un post sulla sua pagina Facebook ufficiale che pubblichiamo qui sotto. L’articolo continua dopo il post.
Un documento ‘divisivo’?
Il ritiro degli emendamenti ha deluso molti addetti al settore che avevano sperato nella loro approvazione all’interno della Legge di Bilancio. Tuttavia, le perplessità sul lavoro del M5S sulla materia della canapa sono aumentate. Il 4 dicembre, infatti, il sito online BeLeaf, ha reso noto un documento informativo, diffuso a giugno, sulla “interpretazione dell’Ufficio legislativo del gruppo Cinque Stelle sulla sentenza della Cassazione” del 30 maggio. Nel documento, si sosteneva che l’orientamento/posizione del M5S dovesse essere quello di ‘evitare di parlare di uso ludico e ricreativo (della cannabis, ndr) poiché si sposta l’attenzione su una materia diversa che non è di nostra stretta competenza, né tanto meno di introdurre la questione legalizzazione’ ed evidenziando come tale tema (quello della canapa) fosse ‘assolutamente divisivo’. Mantero condanna la linea comunicativa di quel documento. “La linea politica del movimento 5 stelle sulla canapa si fa con i fatti non con la linea comunicativa. Quello è stato un approccio eccessivamente timoroso sulla materia ed era stata fatta quando eravamo al governo con la Lega. Io infatti, non mi sono attenuto a quelle linee. Quel documento era una stupidata e l’intenzione era quella di evitare questioni con parte del governo”, ha commentato Mantero. “Il M5S – continua Mantero – deve dimostrare nei fatti che la canapa è una battaglia da portare avanti, ad esempio approvando questi emendamenti, facendo partire i lavori per la modifica della legge n.242/2016 e portando avanti la proposta per la legalizzazione. È il momento che il M5S si esprima negli atti. Spero che lo faccia”.
Il prossimo passo dell’intergruppo parlamentare
A margine della manifestazione Cannabis? Meglio Legale, che si era tenuta a Roma il 23 ottobre 2019, si era creato un intergruppo parlamentare per portare in Parlamento una proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis. Da quel giorno però, l’intergruppo parlamentare, di cui anche Mantero fa parte, non ha fatto passi in avanti per portare in Parlamento una proposta. Ma questo, secondo Mantero, potrebbe cambiare, proprio grazie ad un ddl firmato Lega.
“Con l’intergruppo vogliamo riproporre questi due emendamenti e stiamo anche pensando di portare in discussione i nostri ddl sulla legalizzazione della cannabis abbinandoli alla proposta della Lega sulla modifica del Testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti (DPR n.309/90)”, rivela Mantero.
Infatti, la lega ha presentato un ddl recante “modifiche all’articolo 380 del codice di procedura penale e all’articolo 73 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope nei casi di lieve entità. In sintesi, l’obiettivo della proposta della Lega è quello di inasprire le pene per i casi di lieve entità.
“Quando viene calendarizzata la discussione su una proposta di legge, possono venire abbinate anche tutte le altre proposte che vertono su quel tema”, spiega Mantero. “Io ho proposto all’intergruppo di lavorare ad un nuovo testo in modo che quello venga abbinato alla proposta della Lega e sia discusso in aula”.
La strategia che vuole mettere in atto Mantero è quella, quindi, di abbinare alla proposta della Lega una proposta sulla legalizzazione ex novo o quelle già depositate in Parlamento in modo che siano discusse.