La proposta per regolarizzare la commercializzazione dei prodotti a base di cannabis con un livello di THC inferiore allo 0.5% proposto da trenta deputati della Camera è stato dichiarato inammissibile e rientra in uno degli 800 emendamenti su 2.004 respinti dalla commissione Bilancio della Camera.
La commissione ha dichiarato che “non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all’esame della Camera”. Lo sono, spiega la commissione, “solo gli emendamenti recanti proroghe di termini, anche riferiti a termini già scaduti al momento dell’entrata in vigore del decreto-legge, previsti da disposizioni di rango legislativo, anche laddove tali proposte emendative rechino norme volte a introdurre ulteriori disposizioni rispetto a quelle di proroga, purché connesse o consequenziali alle medesime disposizioni di proroga, nonché proposte emendative strettamente connesse e consequenziali a disposizioni, diverse da quelle recanti proroghe, previste nel testo del decreto-legge”.
L’emendamento respinto era volto ad attuare misure per sostenere la filiera della canapa e di garantire l’integrità del gettito tributario derivante dalle attività di commercializzazione e vendita di prodotti a base di canapa. Inoltre, mirava a modificare la legge sulla canapa industriale n. 242/2016, inserendo anche la vendita tra le finalità della legge al fine di commercializzare i prodotti e i preparati contenti CBD con un livello di THC non superiore allo 0.5%.
Immagine di copertina: sgsolutionsllc.com
Per correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected]