La crisi del coronavirus sta portando un rallentamento produttivo in molti settori dell’economica. Quali sono le conseguenze del coronavirus sull’industria della cannabis?
Il nuovo coronavirus, noto semplicemente come 2019-nCoV, si è sviluppato nella città di Wuhan, in Cina. Tuttavia, si è diffuso in più di 20 Paesi nel mondo. Al momento si contano 1115 decessi su 45171 casi confermati in tutto il mondo.
Le conseguenze del coronavirus sull’economia globale
Come riportato anche dal Sole 24 Ore, secondo Oxford Economics, nel primo trimestre dell’anno il virus costerà alla Cina il 2% del Pil e una crescita complessiva 2020 al 5,4% (anziché il 6%, come previsto prima dell’epidemia).
Dal punto di vista economico, il coronavirus sta portando un rallentamento dell’economia globale. Infatti, sta costringendo alla chiusura di migliaia di fabbriche cinesi e rallentando la produzione. Numerose industrie nel mondo si appoggiano alla produzione cinese per via dei loro costi di manodopera relativamente bassi e della capacità di produrre in serie di prodotti di vario genere. E anche l’industria della cannabis si approvvigiona dalla Cina.
Luci LED
Ad esempio, i coltivatori, acquistano sistemi di illuminazione e sistemi di ventilazione HVAC dalla Cina. Il 2020 potrebbe essere caratterizzato da carenze di lampadine a LED o di materiali utilizzati per realizzare sistemi HVAC efficienti. Il sito online The Motley Fool racconta il caso dell’azienda statunitense Cree. È una società di soluzioni di illuminazione che produce lampadine a LED per aziende e privati. Sebbene l’industria della cannabis si appoggi ancora alle lampadine al sodio ad alta pressione (HPS), le lampadine a LED stanno diventando più popolari. Durano più a lungo, usano meno elettricità e producono molto meno calore rispetto alle lampadine HPS. Il problema è che l’azienda Cree si affida fortemente alla sua struttura produttiva cinese per produrre questo tipo di lampadine a LED. Se le interruzioni del lavoro legate ai virus continueranno, potrebbe verificarsi una carenza di LED per Cree.
Vaporizzatori
Anche per quanto riguarda i vaporizzatori, molte aziende si affidano alla produzione cinese. Ne è un esempio l’azienda KushCo Holdings, che genera la maggior parte delle sue entrate dalla vendita di vaporizzatori che acquista dalla Cina. Oltre all’impatto sui produttori di vaporizzatori, ci si aspetta che questa interruzione del lavoro influisca su tutti i settori dell’industria della cannabis, come per esempio i fornitori di strutture per le serre e quelli per le apparecchiature di imballaggio ed estrazione.
Olio di canapa
Il rallentamento della produzione cinese dovuta dal coronavirus inoltre, potrebbe interessare anche la produzione stessa di canapa industriale, settore nel quale la Cina è il primo produttore al mondo. Nel 2017, le vendite cinesi di canapa sono state stimate a più di un miliardo di euro, rappresentando così oltre un terzo del mercato globale. Non solo: la Cina è anche il primo esportatore di olio di canapa al mondo per un valore di più di 800 milioni di euro.
Tuttavia, per avere un quadro generale con dati ufficiali, bisognerà aspettare ancora qualche mese, per analizzare effettivamente quanto le conseguenze della crisi del coronavirus abbiano pesato sull’industria della cannabis.
Per correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected]