L’agenzia per le norme alimentari del Regno Unito autorizza le aziende che producono alimenti contenti CBD a registrare i loro prodotti entro il 31 marzo 2021.
Il 13 febbraio 2020, la Food Standards Agency (FSA), l’agenzia per le norme alimentari del Regno Unito, ha chiesto alle aziende che producono alimenti con CBD di registrare e fornire maggiori informazioni sui loro prodotti. Consiglia inoltre agli adulti di non assumere più di 70 mg di CBD al giorno.
La scadenza per la richiesta di autorizzazione
La scadenza per la registrazione è fissata per il del 31 marzo 2021. Le aziende potranno presentare le richieste di autorizzazione all’immissione nel commercio dei loro prodotti alimentari contenenti CBD. Dopo il 31 marzo 2021, solo chi ha presentato una richiesta valida potrà rimanere sul mercato.
Il processo di autorizzazione garantisce che gli alimenti con CBD soddisfino gli standard legali, anche in termini di sicurezza.
Inoltre, l’FSA consiglia a coloro che sono in gravidanza, in allattamento o che assumono farmaci di non consumare prodotti a base di CBD. Agli adulti invece, l’FSA consiglia di non assumere più di 70 mg al giorno (circa 28 gocce di CBD al 5%) di CBD.
Tale registrazione darà più chiarezza legislativa alle aziende e una migliore sicurezza alimentare ai consumatori.
La situazione in Europa
Ad oggi, non esiste un regolamento comune sull’utilizzo del CBD negli alimenti o come integratore alimentare.
Il CBD fa parte dei novel food (alimenti nuovi), cioè un catalogo in cui sono stati inseriti gli alimenti e gli ingredienti che non sono stati consumati prima del 15 maggio 1997, data in cui era entrata in vigore la normativa CE 258/97, la quale regolamenta l’immissione di nuovi alimenti sul mercato europeo.
Tuttavia, l’associazione europea della canapa industriale EIHA, ha creato un consorzio con i suoi membri per avviare un processo di pre-marketing authorisation per immettere nel mercato europeo i prodotti alimentari contenti CBD. Se vuoi saperne di più, leggi la nostra intervista al managing director di EIHA Lorenza Romanese.
La situazione in Italia
Al momento, In Italia è vietata la vendita di prodotti alimentari che hanno il CBD come ingrediente alimentare. Si possono acquistare oli, creme, e altri prodotti dell’industria cosmetica.
Bisogna non confondere i prodotti alimentari a base di canapa con quelli contenti CBD. I primi infatti, sono legalmente in commercio. Per quanto riguarda i prodotti alimentari contenenti CBD invece, il Ministero della Salute non ha fissato i limiti ufficiali, quindi non si ha una certezza legislativa sulla liceità della vendita degli alimenti con CBD. Tuttavia, nel mese di gennaio 2020, ha pubblicato un decreto sui limiti del THC negli alimenti. Leggi questo articolo per scoprire quali solo questi limiti.
Ciononostante, il mercato italiano della cannabis sta guardando con attenzione alla produzione, alla trasformazione e alla commercializzazione del CBD.
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