Il CREA non ha più fondi per continuare la ricerca di cannabis medica e per produrre le talee della cannabis medica destinate allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze (SCFM).
Weed World Italia ha contattato il dott. Gianpaolo Grassi, Primo Ricercatore del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) di Rovigo. “Abbiamo completato il progetto che ci era stato commissionato già alla fine del 2018. Per andare incontro alle esigenze dello Stabilimento, abbiamo chiesto una proroga fino a giugno 2019. Abbiamo lavorato nonostante tutte le difficoltà fino a settembre 2019 facendo tutte le consegne, ma adesso non possiamo più produrre le talee per Stabilimento di Firenze, dove viene coltivata la cannabis medica (varietà FM1 e FM2, ndr), perché non disponiamo più dei fondi e dei mezzi per continuare il progetto”, spiega il dott. Grassi.
Il CREA è un ente vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali (MIPAAF), ma, per la natura del suo lavoro, ossia ricerca e produzione di talee per la cannabis medica da consegnare allo Stabilimento, fa parte di un tassello fondamentale all’interno del progetto della cannabis medica prodotta in Italia, dove concorrono anche il Ministero della Salute e quello della Difesa, quest’ultimo, responsabile diretto dello Stabilimento attraverso l’Agenzie Industrie Difesa (AID). Da quattro anni infatti, Il CREA di Rovigo collabora con lo Stabilimento, facendo ricerca e fornendogli le genetiche e le talee attraverso procedure di studio, analisi e controllo di qualità.
Inoltre, secondo quanto riportato dallo stesso dott. Grassi, Il direttore del CREA aveva manifestato, attraverso l’invio di comunicazioni per mezzo di posta certificata, la situazione finanziaria della sede di Rovigo. Per di più, della mancanza di fondi ne era stato informato anche il dott. Gasparri, responsabile del MIPAAF per questo tipo di attività.
“Credo che questa difficoltà derivi dal fatto che col cambio di governo sia stato sostituito il responsabile che segue il lavoro del CREA. C’è stato un blackout totale e ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta”, racconta il dott. Grassi.
Secondo quanto affermato dal dott. Grassi, in 4 anni, Il CREA di Rovigo ha ricevuto circa 300 mila euro per le sue attività di ricerca e produzione di talee.