Dalla seconda metà del 2019, le azioni del mercato della cannabis in USA e Canada sono in discesa. Vediamo quali sono i motivi di questo rallentamento.
L’aspettativa del mercato della cannabis era quella di una continua crescita delle vendite globali. Secondo un report degli analisti di Stifel Bank, le vendite avrebbero raggiunto potenzialmente 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030. Queste stime erano state più che sufficienti per alimentare enormi guadagni con le azioni sulla cannabis.
Ma le cose sono cambiate in modo sostanziale dalla fine di marzo 20219. Le azioni sulla cannabis hanno registrato una brusca tendenza al ribasso da oltre sette mesi. Dal mese di aprile infatti, sono stati bruciati circa 35 miliardi di dollari americani. Le aziende quotate in borsa hanno visto ridursi la loro capitalizzazione, cioè il valore di mercato delle azioni di una società.
Qui sotto il grafico preso da un articolo de Il Sole 24 Ore, che ha usato Standard and Poor’s Market Intelligence come fonte.
Perché i titoli stanno perdendo così tanto valore? Sono almeno tre le cause principali di questa crisi, secondo un articolo di Sean Williams per The Motley Fool.
Lentezza sull’approvvigionamento
Innanzitutto, c’è un problema di approvvigionamento del Canada in corso. Health Canada è stata incaricata di riesaminare le licenze per la coltivazione e vendita della cannabis. Ma il lavoro procede lentamente ed è arrivato nell 2019 con un arretrato di oltre 800 richieste da riesaminare. Inoltre, le aziende devono aver completato di costruire le proprie strutture nelle quali coltivare prima di richiedere licenza. Questo significa lunghi ritardi nel portare il prodotto sul mercato. Aphria, ad esempio, ha atteso tra 18 e 21 mesi per l’approvazione della licenza nella sua joint venture Aphria Diamond. La provincia canadese dell’Ontario, che ospita 14,5 milioni di persone, dispone solo 24 dispensari aperti, circa uno per ogni 604.200 persone. In Ontario ci sarebbe spazio da 25 a 40 volte il numero di punti vendita al dettaglio, ma alcune province sono state lente ad approvare le richieste. Infine, non bisogna trascurare il ritardo del lancio dei prodotti derivati della cannabis in Canada, come i prodotti alimentari, i vaporizzatori, i concentrati, le bevande infuse. Questi prodotti sarebbero finiti sugli scaffali dei negozi entro ottobre 2019, ma questo non è ancora avvenuto.
Gli alti prezzi della cannabis legale
Negli Stati Uniti, le alte aliquote fiscali sui prodotti cannabismi hanno influito sull’industria della cannabis, sebbene l’impatto delle imposte vari da stato a stato. La California per esempio, ha reso praticamente impossibile per le aziende di competere con il mercato nero, per via degli alti costi dei prodotti Le levate spese che le aziende devono sopportare si traducono in un’imposta aggregata che arriva fino al 45%, senza includere spese aggiuntive, come le analisi in laboratorio per la qualità che sono presi in considerazione nel prezzo finale al consumatore.
I rendimenti delle azioni sono state un disastro
I rendimenti delle azioni della cannabis non siano stati all’altezza, soprattutto a causa dei problemi sopra descritti. Alcune azioni hanno portato a scarsi risultati. Per esempio, Canopy Growth ha prodotto i margini più bassi dei suoi competitor nel primo trimestre fiscale in agosto 2019 e ha subito una perdita che ha superato 1,28 miliardi di dollari canadesi.
Si tratta di una bolla?
Sebbene tutti questi problemi siano risolvibili, gli assestamenti dell’industria della cannabis sono un processo lento e ancora in corso. Sebbene non si tratti di una bolla, come alcuni giornali hanno scritto, questa crisi dei titoli è fisiologica per un mercato nuovo come quello della cannabis ed era stata prevista (leggi anche qui) anche a causa della sua volatilità. Inoltre, sia in Canada che negli USA, l’accusa al mercato della cannabis e a quello dei vaporizzatori di essere i principali delle crisi polmonari di migliaia di persone, ha avuto un effetto negativo, nonostante sia la cannabis, sia i vaporizzatori, non c’entrino con la così detta vaping crisis.
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