Le Sardine scendo in piazza con Meglio Legale e si uniscono alla battaglia politica e sociale per legalizzare la cannabis in Italia.
L’associazione 6000 Sardine si è unita ufficialmente alla battaglia per legalizzare la cannabis. Le Sardine hanno infatti annunciato una collaborazione con la rete Meglio Legale con un post su Facebook. Uno dei primi progetti consiste in un tour nel quale 6000 sardine e Meglio Legale porteranno in piazza 6000 piantine di cannabis legale (varietà Finola) nelle piazze di Roma, Firenze e Bologna, rispettivamente l’11, il 12 e il 13 giugno (clicca qui per aderire all’evento).
“Racconteremo le storie di quegli imprenditori della cannabis light che ogni giorno subiscono le bordate di politici giustizialisti in cerca di fama e visibilità,” si legge nel post.
L’obiettivo dell’iniziativa infatti, non è solo quello di fare divulgazione sulla cannabis e sui motivi per legalizzarla e coltivarla in casa, ma anche quello di riportare alla ribalta la situazione dei cannabis shop in Italia, che vengono stigmatizzati e usati come uno strumento di propaganda politica da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Nessuna certezza del diritto per i cannabis shop
Il vuoto legislativo sulla vendita di infiorescenze di cannabis legale ha generato non poche incertezze tra gli imprenditori del settore. Da una parte, i commercianti, pur avendo investito capitali in questo mercato, non sono protetti dalla certezza del diritto mancante nella legge sulla coltivazione di canapa industriale n. 242/2016. Tale vuoto legislativo infatti, ha esposto il settore al rischio di sentenze contrastanti, perquisizioni, sequestri e cause in tribunale. Dall’altra, la strumentalizzazione attuata dalla coalizione di centrodestra che equipara la cannabis light ad una sostanza stupefacente, ha gettato cattiva luce su un mercato emergente e che ha tutte le potenzialità per generare introiti e opportunità lavorative importanti.
L’attacco stigmatizzante della coalizione di centrodestra
Alla fine di aprile di quest’anno infatti, Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, ha presentato un “manifesto contro la droga,” nel quale, al punto 8, ha proposto la chiusura dei cannabis shop. Una proposta, questa, che deve però fare i conti con la legalità di questi negozi, che sono stati aperti seguendo tutte gli iter burocratici e che pagano le tasse così come ogni altro tipo di attività commerciale. Anche il leader della Lega Matteo Salvini aveva annunciando l’intenzione di chiudere i cannabis shop quando era Ministro dell’Interno durante il primo governo Conte. Tuttavia, tale volontà non si è poi concretizzata proprio per via della legalità di questi esercizi commerciali. Con l’ultimo attaccato politico di Giorgia Meloni contro i cannabis shop, tredici titolari di negozi e aziende agricole si sono rivolti all’avvocata Cathy La Torre, che ha presentato una diffida nei confronti della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, grazie anche al supporto della rete per la legalizzazione della cannabis Meglio Legale.
Le Sardine scendono in piazza per la legalizzazione della cannabis
Anche le Sardine non sono nuove alla discussione politica per la legalizzazione della cannabis. A marzo di quest’anno infatti, si erano già resi protagonisti di uno scontro con Simone Pillon della Lega e Maurizio Gasparri di Forza Italia, da sempre avversi a qualsiasi tipo di legalizzazione.
L’entrata ufficiale delle Sardine nella battaglia politica e sociale condotta da Meglio Legale e dalle altre associazioni che vogliono legalizzare la cannabis, dare certezza alla realtà del mercato della cannabis light e migliorare la situazione della cannabis medica in Italia, rappresenta un’importante opportunità per informare i cittadini su tutti questi temi e fare pressing a livello politico.
Per correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected]