Il candidato alle primarie democratiche Bernie Sanders si è ritirato. Adesso sarà Joe Biden a sfidare Trump per le elezioni presidenziali del 2020. Il ritiro di Sander ha messo fine alle speranze della legalizzazione della cannabis a livello federale?
“Vorrei potervi dare notizie migliori, ma penso che sappiate già la verità, e cioè che ora siamo dietro a Biden di 300 delegati e una vittoria è praticamente impossibile […]. E così oggi annuncio la sospensione della mia campagna”. Con queste parole, mercoledì 8 aprile Bernie Sander si è ritirato dalle primarie democratiche per le elezioni presidenziali del 2020.
Con Sanders se ne va anche la promessa di legalizzare la cannabis a livello federale?
Il Senatore del Vermont è stato uno dei candidati democratiche che ha portato in primo piano questa proposta. Soprattuto per dare giustizia a quei cittadini americani colpiti dalla guerra alla droga. Bisogna menzionare anche la proposta di un’altra candidata alle primarie, poi ritiratasi, Elizabeth Warren che, seguendo la via Sanders, aveva proposto di legalizzarla a livello federale.
Ora che però Biden è rimasto da solo a correre per le elezioni presidenziali contro Donald J. Trump, la legalizzazione della cannabis a livello federale potrebbe venire esclusa dall’agenda politica di entrambi i contendenti per la Casa Bianca.
Infatti, Joe Biden è stato uno dei politici più attivi a sostegno della guerra alla droga. Tuttavia, negli ultimi anni, la morsa di Biden contro la cannabis sembra essersi allentata. Soprattutto grazie alle primarie democratiche che hanno visto la la legalizzazione della cannabis a livello federale come uno dei punti fondamenti e più progressisti dell’agenda politica dei democratici.
Cosa ci possiamo aspettare da Joe Biden?
Recentemente infatti, l’ex vice-presidente degli Stati Uniti dell’amministrazione Obama aveva ammesso che la legalizzazione a livello federale fosse inevitabile dopo che 33 Stati l’hanno legalizzata per uso medico e 12 anche per uso ricreativo. Tuttavia, l’idea di Biden su come agire sulla legalizzazione non è progressista come quella di Sanders. Avevamo già messo a confronto i due su questo tema a seguito della vittoria di Biden al Super Tuesday. Biden infatti, aveva dichiarato di voler depenalizzare la cannabis, cancellare tutti i reati relativi ad essa e legalizzare la cannabis medica in tutti gli Stati. Non ha mai parlato in modo esplicito di legalizzazione della cannabis a livello federale, ma ha ammesso che la legalizzazione sia una questione inevitabile. Inoltre, ammette che non sia una droga gateway e che vuole riclassificare la cannabis e toglierla dalla tabella I del Controlled Substances Act (il testo unico sulla droga americano).
In sostanza, Biden esclude una legalizzazione della cannabis a livello federale. Mira piuttosto ad una depenalizzazione del reato, rendendolo non più penale ma solo amministrativo. Inoltre, lascerebbe agli Stati la decisione di legalizzare la cannabis ricreativa e agirebbe a livello federale solo per quanto riguarda la cannabis medica.
Se Biden inserirà questo tema nella sua agenda politica per la campagna elettorale resta ancora incerto. Quello che è certo è che una cospicua parte dei sostenitori di Sanders e degli altri candidati democratici più progressisti spingeranno Biden ad adottare le proposte per legalizzare la cannabis a livello federale. Allo stesso tempo, Biden dovrà decidere se accettare tale proposta, riformularla non tradendo le sue idee o rinunciare al bacino elettorale progressista che potrebbe essere utile per la campagna elettorale del 2020.
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