La cannabis è a un punto di svolta nella sua lunga storia. La legalizzazione della California ha creato cambiamenti che avranno ripercussioni di vasta portata sull’economia mondiale. L’industria del vino si trovava in una situazione simile nella metà del XVIII secolo, quando reinventarono letteralmente la viticoltura dopo diecimila anni di storia. Crearono un nuovo mercato basato su una classificazione gerarchica del vino per preferire la qualità alla quantità.
Articolo scritto da Frenchy Cannoli
Per oltre diecimila anni l’intero continente europeo consumava vino in grandi quantità. La prima competizione per il monopolio del vino avvenne nel diciassettesimo secolo con l’apparizione di nuove bevande come alcolici, tè, caffè e cioccolato. I consumatori erano più che disposti a cambiare, se potevano permetterselo, costringendo la viticoltura come industria a una trasformazione totale.
Il vino era destinato a diventare una bevanda esclusiva che esprimesse buon gusto e qualità. La comprensione della chimica del suolo, del clima e delle varietà ha supportato questo cambiamento nella percezione pubblica. I vini stavano acquisendo un’identità per la prima volta: gli attributi e le caratteristiche specifici di un vino prodotto in una regione precisa potevano essere replicate anche la stagione successiva.
La cannabis come il vino
Oggi l’industria della cannabis in California si trova in una situazione simile a quando si stilò la classificazione ufficiale dei vini di Bordeaux del 1855. La coltivazione di cannabis è stata la principale risorsa economica per la California del Nord e la norma generale è stata quella di concentrarsi sulla quantità piuttosto che sulla qualità. Il proibizionismo e il mercato nero non sono precursori della qualità, ma per fortuna c’è sempre l’eccezione alla regola. Grazie alla dedizione di alcuni agricoltori locali della zona, nel corso delle ultime tre generazioni, sono state riconosciute alcune varietà di cannabis che esprimono effettivamente caratteristiche specifiche così come succede per il vino.
La regione dell’Emerald Triangle (California del Nord), è stata la più grande produttrice ed esportatrice di cannabis negli Stati Uniti dalla fine degli anni ’60. La scoperta naturale della qualità del terroir e l’unicità della genetica locale offrono un’opportunità economica tanto colossale quanto la viticoltura.
La cannabis DOC
Lo sviluppo di successo dell’industria locale necessita di meccanismi di controllo della qualità simili alla denominazione d’origine controllata (DOC) originariamente sviluppata dai viticoltori di Bordeaux. Le associazioni dei coltivatori di cannabis dovrebbero creare linee guida simili al sistema di classificazione dei vini, con lo stesso focus e approccio visionario. Nello specifico: una reputazione di lunga data per la qualità di una regione di produzione, una costanza delle caratteristiche che definiscono la genetica e una continuità di un’identità genetica nel tempo e il suo riconoscimento pubblico.
Non ci sono dubbi sulla reputazione e qualità della cannabis dell’Emerald Triangle. È più difficile valutare una costanza delle caratteristiche distintive della genetica proveniente da aziende agricole specifiche rispetto a quella dell’industria vinicola, semplicemente perché la maggior parte dei coltivatori ha seguito le tendenze del mercato per ovvie ragioni finanziarie. Tuttavia, abbiamo abbastanza coltivatori per offrire una solida valutazione delle varietà e del terroir della cannabis. Così come Bordeaux era il luogo dove il vino ha fatto il salto di qualità, così il nord della California lo sarà per la cannabis.
Un sistema di classificazione per la cannabis
Così come fu fatto a Bordeaux, nella regione dell’Emerald Triangle si potrebbe introdurre un sistema di classificazione per proteggerebbe i piccoli agricoltori e le imprese locali con standard di qualità che non possono essere replicati da modelli di business basati sulla quantità usati dai mega produttori, simili all’industria vinicola di tutto il mondo oggi.
Un tale sistema farebbe diventare la cannabis dell’Emerald Triangle unica nel suo genere, così come il vino lo è per la regione di Bordeaux. La possibilità di creare i propri standard di qualità in qualsiasi settore arriva una volta nella vita; oggi abbiamo l’opportunità di fare proprio questo nel settore della cannabis, basando i nostri standard sulle migliori genetiche coltivate.
Articolo pubblicato sul numero 118 dell’edizione inglese di Weed World Magazine. Clicca qui per leggere l’articolo in lingua inglese.
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